

Zerocalcare sa affrontare con un'irriverenza e un sarcasmo azzeccatissimi (mai troppo, mai troppo poco) delle tematiche e delle situazioni che sono comuni, quindi condivise. Tra tutte, quella che resta sullo sfondo in Ogni maledetto lunedì su due e che fa da collante tra tutte le storie raccolte nel volume: il profondo senso di disorientamento di una generazione cui era stato concesso di avere aspettative sfavillanti e si trova ora in mano un pugno di mosche, lo scarto tra quando ti si chiedeva "Cosa vuoi fare da grande", come se tutto ti sarebbe stato possibile, e l'attuale quotidiana fatica nel tentare di fare ed essere qualcosa. Come nelle migliori commedie, per Zerocalcare l'ironia e il sarcasmo risultano imprescindibili da un'intelligente lettura del quotidiano, da un'acuta sensibilità verso le piccole e grandi tragedie proprie ed altrui, da un'attitudine allo stesso tempo gentile e dissacrante (mi viene in mente Monicelli, e sì, so che sto scrivendo su un blog di cinema ma spero comunque di non essere flagellata per il paragone). Ogni tanto però capita che nell'oceano buio in cui siamo naufragati qualcuno trovi una zattera: e spero davvero Calcare che la tua tenga, lo spero per te, e per tutti quelli che aspettano le tue tavole ogni maledetto lunedì su due.
"Capisci ora? Non è che io non sono un trentenne (eccomunquenonsonountrentenne). È che proprio i trentenni non esistono più, come gli gnomi, il dodo e gli Esquimesi. Adesso c'è la l'adolescenza, la post-adolescenza e la fossa comune".
"A Genova, comunque, pigliai gli schiaffi dalla forestale. Prima nella storia era successo solo all'Orso Yoghi". Articoli più o meno Simili: fumetto, libro, Madame Hau De Lapage, Ogni maledetto lunedì su due, Zerocalcare