“A quest’ora si torna? Dove siete andati?” “Alla festa di Francesco”. “Bello, e ti sei divertito?” “Si papà, c’erano tutti i miei amici quelli della scuola vecchia”. “Bene”. “Ma io voglio andare a scuola vecchia”. “Lo so a papà, ma quest’anno hai cambiato perché stai andando alla scuola dove si imparano un sacco di cose”. “Papà, ma io voglio giocare con Franci”. “Si certo, possiamo fare che qualche volta lo invitiamo a casa nostra a giocare e qualche volta vai tu da lui”. “Uffa, ma io voglio giocare sempre”. “Amore guarda che in questa scuola nuova ci sono tanti amici e piano piano li conoscerai tutti a così vorrai giocare sempre con loro”. “Si però Francesco ha i giochi che mi piacciono e facciamo sempre le cose insieme”.
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“Hai ragione, Francesco, Fabrizio, Alice e gli altri sono i tuoi primi amici veri ed è bello che tu voglia stare sempre con loro però devi provare a giocare anche con i bambini della scuola nuova perché io so che sono davvero simpatici”. “Ma quelli non vogliono essere i miei amici”. “E che ne sai, glielo hai chiesto?” “Si, e hanno detto di no”. “Non ti preoccupare che non è vero, pure Fabrizio della scuola vecchia all’inizio diceva così”. “Ma io voglio andare a scuola vecchia”. “Tu lo sai che in questa scuola nuova le maestre leggono le favole sedute su un tappeto magico, fanno fare degli esperimenti con il microscopio e poi ci sono giorni che si colora con le mani su un lenzuolo gigante”. “Si, peròòòòò…”. “Però non ti preoccupare che chiuso un amico si apre un amicone”. (Non mi pare dicesse proprio così il proverbio.)Speriamo bene perché sono alcune notti che sogno sempre questa conversazione con mio figlio da adulto: “Per colpa tua non riesco ad avere più amici”. “Ma io volevo darti una scuola migliore, per questo all’epoca decidemmo di cambiare istituto”. “Si, ma io continuo a pensare ad Alice e non riesco a innamorarmi di nessuna ragazza perché penso sempre a lei”. “Ti giuro che non è stato un capriccio, ma volevamo offrirti qualcosa di più stimolante”. “Io sogno tutte le notti i miei vecchi amici che mi dicono di essersi divertiti molto senza di me”. “Perdonooooooooo…” …e poi mi sveglio per fortuna. Vade retro senso di colpa!