Una notizia delle ultime ore riapre il giallo che lo scorso Novembre ha visto come protagonista la Gorch Fock, nave scuola della marina militare tedesca; diversamente da quanto inizialmente diffuso dalla stampa, pare che a bordo del veliero ci sia stato un ammutinamento, messo a tacere dai comandanti militari e portato alla luce dalla recente apertura di una inchiesta parlamentare.
La ribellione sarebbe esplosa successivamente alla morte di una giovane allievo ufficiale, Sarah S., 25 anni, in seguito alla caduta da un albero sul quale era salita per lavorare alle vele mentre la nave era in crociera di corso per cadetti verso l’America Latina. Quello che inizialmente era stato definito un incidente, a cui diversamente dal solito era però seguito lo scioglimento del corso ed il rimpatrio in aereo di tutti i cadetti, pare sia stato solamente il tragico epilogo di un clima di terrore e di una lunga serie di ripetuti atti di mobbing estremo, arrivato persino alle molestie sessuali, da parte degli istruttori sui cadetti. Sarah ad esempio sarebbe stata troppo bassa per salire 27 metri di altezza, ma come molti altri cadetti, stando ai loro racconti, potrebbe essere stata costretta a salire sugli alberi senza protezione dietro minacce di interruzione del corso.
Ancora una volta dunque lo spettro del mobbing su un episodio che ha del tragico.
Ma che cos’è e come si manifesta il mobbing? Conosciamolo meglio…
Secondo una definizione moderna, il mobbing si manifesta attraverso un’azione o una serie di azioni violente o persecutorie, che si ripetono per un lungo periodo di tempo e che sono compiute in maniera intenzionale da una o più persone (mobber) con l’obiettivo di danneggiare un terzo (mobbizzato). Atti, parole e gesti si intensificano progressivamente fino a ledere la dignità umana e professionale della persona ed a comprometterne, nei casi più gravi, la salute psicofisica.
La sintomatologia del soggetto mobbizzato si può inquadrare all’interno di due diverse categorie diagnostiche del DSM-IV: il Disturbo Post Traumatico da Stress in modo predominante ed il Disturbo dell’Adattamento con ansia o con alterazioni del tono dell’umore in proporzione minore. Lo stressor principale può sicuramente rintracciarsi nelle modificazione dei rapporti interpersonali sul luogo di lavoro che a lungo termine fanno precipitare la vittima in una spirale di inutilità e frustrazione; frequenti poi le alterazioni dell’equilibrio psicofisiologico (cefalea, disturbi gastrointestinali, disturbi del sonno, disturbi della sessualità), le difficoltà di concentrazione e memoria, le alterazioni del comportamento (manifestazioni di ira esagerata o, al polo opposto, passività eccessiva).
Avvocati, psicologi e medici legali, ciascuno con la propria professionalità, sono le figure deputate all’identificazione ed alla tutela dei casi di danno da mobbing; una volta riscontrato il danno e dimostrato il nesso causale tra condotte vessatorie e danno stesso, il lavoratore mobbizzato può vedersi risarcito per una o più voci di danno (patrimoniale, biologico, morale ed esistenziale).
Sebbene il danno da mobbing sia nei fatti difficile da provare, sono sempre più numerose, negli ultimi anni, le richieste di risarcimento da parte di lavoratori mobbizzati e sempre di più le sentenze a loro favore.
Il mobbing è sì un fenomeno insidioso ma, a quanto pare, lo si può sconfiggere!!!
Dott.ssa Olga Ines Luppino
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