Uno studio condotto dal sociologo Saro Trovato, fondatore di Found!, ha tracciato il profilo dei soggetti “affetti” dalla nuova forma di maleducazione definita “mobile incivility”.
Questo “abuso di tecnologia” sembra colpire 1500 persone dai 16 ai 65 anni. Lo studio è stato condotto seguendo la metodologia WOA (Web Opinion Analysis), monitorando online i principali social network e blog allo scopo di riscontrare quali comportanti vengono maggiormente contestati dall’opinione pubblica.
“Il rischio che questa invasione hi-tech porta con sé” spiega il dott. Trovato “è quello di perdere di vista le cose più importanti, come le relazioni interpersonali e lo scambio di opinioni, quel confronto faccia a faccia che, con il passare del tempo e con l’intensificarsi dell’evoluzione tecnologica, sta diventando una merce sempre più rara”.
I luoghi comuni potrebbero far pensare che l’identikit dell’ “incivile digitale” possa essere rintracciabile nella generazione nata tra gli anni ‘90 e 2000, ma emergono risultati differenti: i principali soggetti “affetti” sono gli adulti di età compresa tra i 35-50 anni, mentre i giovani tra i 18 e i 25 si classificano al secondo posto, seguiti dalle fascia 55-65 anni.
Ma dove avvengono maggiormente gli episodi di inciviltà mobile? In primo luogo in ufficio sia a causa delle suonerie tenute ad alto volume dai colleghi, sia per l’utilizzo di dispositivi digitali durante le riunioni di lavoro. A seguire, nei mezzi pubblici, dove i passeggeri tendono a rendere partecipi gli altri viaggiatori delle loro conversazioni, usando un tono di voce inappropriato. Prese di mira anche le mura domestiche: i soggetti non si distaccano dal loro smartphone neanche durante il consumo dei pasti o mentre sono in compagnia del proprio partner.
Le carrellata fotografica mostrata qui di seguito, illustra alcuni dei comportamenti preferiti dai tecno-maleducati.Connessi sì, ma responsabilmente!
Fonte: Repubblica.itElisa