Moda e Architettura in una nuvola: Gattinoni ad AltaRoma 2014

Creato il 27 gennaio 2014 da Carla Fiorini

Tratto dagli scritti di Madame de Vinteul

La grazia e la leggerezza, i pieni e i vuoti, le trasparenze, l’enfasi iconoclasta di uno strutturalismo elegante, rigoroso, essenziale. E’ la donna di Guillermo Mariotto, direttore creativo della maison Gattinoni, che per la prossima primavera – estate si è lasciato guidare per la sua collezione Lab- Couture che sfila nel quartiere Eur, all’interno della Nuvola, dal surrealismo evanescente e poetico di immaginarie nebulose della maestosa opera architettonica firmata dai grandi architetti italiani Massimiliano e Doriana Fuksas.‘’Non solo corpi celesti, elementi estetizzanti, romantici – spiega Guillermo Mariotto – Ma metafora di una condizione esistenziale. Indeterminatezza, indefinitezza, incertezza del vivere, disorientamento. Ci sentiamo come sospesi…. – aggiunge il direttore creativo della maison Gattinoni – Eppure è proprio in questi momenti che abbiamo bisogno, più che mai, di quella leggerezza necessaria a saper prendere le distanze dai problemi, obbligati, poi, a porci dinanzi alla realtà con maggiore consapevolezza e saggezza’’. Sfila all’interno dell’ immenso parallelepipedo in acciaio e vetro alto 40 metri, la donna Gattinoni. Una scenografia naturale l’opera d’arte di Massimiliano e Doriana Fuksas, progetto grandioso, avveniristico, secondo Mariotto.

Accompagnate dalla musica e dalle parole di Fabrizio de André, ancora una volta nuvole, nuvole naturalmente, (vanno, vengono per una vera mille sono finte e si mettono lì tra noi e il cielo…) gli abiti sfoggiano ricercatezza, estenuante e raffinato lavoro manuale. Tulle di seta ricamati a filo, indossati su leggings illuminati da cristalli, corpi concentrici che irradiano volumi. Come la Nuvola di Fuksas. Ma la semplicità è anche sobrietà, essenzialità, bon ton. Mariotto lancia per la prossima primavera-estate gli chemisier per la sera, per i cocktail, per il giorno. Abiti in lino purissimo, ricamati a filo, bianchi bianchissimi, quasi virginali, ma anche bleu chesterfield, con pieghe severe, alleggeriti da trasparenze, sempre accompagnati da cappelli importanti. Copricapo che si trasformano in visiere e velette, incorniciano il volto come ali di aquiloni. Capi intercambiali, modificabili con un semplice gesto della mano. Si rincorrono le nuvole, dunque, nella prossima collezione P/E 2014 di Gattinoni. Citazioni, richiami, rimandi pittorici e letterari. Aristofane, Lucrezio, William Shakespeare, Guy de Maupassant, Ugo Foscolo, Gabriele D’Annunzio, Bertold Brecht… accanto all’indimenticabile nuvola ‘innamorata’ del Correggio. Linee pulite, geometrie severe per i tailleur aerodinamici come immaginari aquiloni, realizzati in doppia duchesse con applicazioni di organza e tulle. Sfumature terse, nitide, purissime. Il rosa carne, il cipria il giallo pallido, il verde pistacchio.


Usa il computer, Guillermo Mariotto, un programma particolare, il Vector, che compone escompone immagini, ideogrammi, icone ed effigie, simulacri che evocano segni riconoscibilissimied indefiniti, come le nuvole.

Preziose lavorazioni e ricami, miniature e filigrane. Oro e pizzi, raso, peau d’ange, tessuti lamé e giacche in pelle. Abiti identitari, ma a volte diversissimi. Trasparenze (sempre a ancora) per le mise in tulle di organza (un’unica uscita). Bianco e nero, positivo e negativo, il male e il bene, i vizi e le virtù. Una donna apparentemente décontractée, finalmente in pace con se stessa, quella che sfila sulle passerelle Gattinoni per la Primavera-Estate 2014, che non ha perso
però il suo aplomb, il suo carisma, la sua meravigliosa, irriducibile ostinatinflessibilità e caparbietà nel saper prendere posizione. Un unico segno durante la sfilata. Le scarpe in camoscio strette con una cavigliere su cui svettano i volatili – gioiello di Gianni de Benedittis, designer delbrand futuroRemoto, mobili, intercambiabili, trasformabili, come il collier muselière, realizzato in
oro, evoca le strutture avveniristiche del capolavoro architettonico di Fuksas. All’artista Federico Paris il compito di creare preziose clutch, sculture in resina, dipinte a mano. Ancore nuvole, sognate, immaginate, scrutate, volubili e capricciose.
Scriveva il sommo poeta francese Victor Hugo, In fondo ‘’la tua bella nuvola somiglia a noi mortali!’’.


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