Ho 30 anni, e da circa metà della mia vita amo Louis Vuitton, al pari di poche altre maisons d'alta moda e molto più di tante altre. E le collezioni stagionali che ho imparato ad apprezzare, così come i modelli di borse che si sono fatti strada nella collezione permanente sono sempre state il frutto del genio di Marc Jacobs che ne è stato il direttore creativo dal 1997 al 2013. Insomma, per me la formula è sempre stata Louis Vuitton = Marc Jacobs.
Così la sfilata di ieri al Louvre che ha visto chiudersi la Paris Fashion Week, ma soprattutto debuttare Nicolas Ghesquière alla guida di LV con la collezione autunno-inverno2014/'15, l'ho attesa con non poca curiosità. E nemmeno avevo dubbi sul fatto che il designer non avrebbe deluso.
E' saltato subito all'occhio l'allestimento minimal del fashion show, ben lontano dalla romantica giostra con cavalli o dal treno d'epoca visti nelle passate stagioni e in sintonia con le linee pulite che primeggiano in questa collezione tutta ispirata agli anni '60.In cui le maxibags si fanno da parte e lasciano il posto a borse dalle dimensioni medio-piccole, in cui gli ankle boots sono a punta, i toni sono quelli tipici delle stagioni più fredde ma ravvivati da pennellate di colore decise, i pantaloni sono dritti, le bluse morbide, gli abiti a trapezio, i maglioni caldi e non mancano capi in pelle e dettagli ricamati.