Nel mondo della moda è sempre più evidente che ad indossare vestiti non ci sono donne da cui prendere esempio ma veri e propri manichini umani come donne/grissino. In passerella dev'essere il vestito, e non la donna che lo indossa.
Collezione Moschino Primavera-Estate 2015
Le sfilate hanno ragazze grissino, "spilungone" magrissime che mettono in mostra gli abiti e il loro corpo ossuto. È una vera emergenza sociale; non un problema recente,che va necessariamente affrontato.Per entrare nel mondo delle modelle, non basta essere bellissima e fotogenica, non bisogna essere fuori dai parametri, il che equivale ad essere sottopeso. Le modelle per essere e restare magre oltre misura, vengono pagate. Gli stilisti pretendono un fisico "pelle e ossa" convinti che si pubblicizzi meglio il "prodotto" e, quindi si accrescano le vendite. Ad essi interessano guadagno, successo e plauso del pubblico.
La sfilata SS 2015 di Versace a Milano
Ma sono cattivi esempi molto sottovalutati.Alcuni stilisti hanno affrontato il problema proponendo donne più ‘normali’ sulle passerelle. La moda ha cercato di contrastare cosi l'anoressia, mostrando donne dalle taglie forti che dimostrano di poter essere belle e in salute senza rinunciare al cibo, anche con qualche rotondità in più.
Elena Mirò sfilata P/E 2012
Di recente Il mensile “Vogue Italia" ha tentato di utilizzare il suo bacino di utenza sul web, per combattere l’anoressia e raccogliere le firme con l’obiettivo di far chiudere i siti pro-anoressia. La moda è sempre stata incolpata di essere una delle cause principali e questo impegno è invece la dimostrazione che essa si mette in gioco per dare un buon esempio.
Tecla Mangano