I modelli sociali e quell' esempio delle feste di Arcore
Non mi interessano i risvolti giudiziari di tutto il tormentone suscitato dalle interviste e dalle intercettazioni relative alla vita notturna nella villa di Arcore. Mi interessa invece chiedere al Presidente del Consiglio e ai suoi difensori politici, non agli avvocati d' ufficio, se quelle feste - la cui realtà è ridicolo negare, basterebbe a provarla l' autorevole testimonianza di un prefetto registrata e pubblicata - possano essere proposte come modello di vita civile: se cioè gli italiani debbano guardare ad Arcore come un' icona non solo del potere politico ed economico, ma del buon gusto; se tutti debbano praticare il noto gioco del medico-paziente, ove medico sia una bella ragazza in camice vestita solo di calze bianche autoreggenti; se la giusta ricompensa per un ardito spogliarello sia un reddito esentasse consigliabile a tutte le belle ragazze; se le famiglie italiane debbano prendere come esempio la famiglia allargata del Presidente del Consiglio con i suoi stili di vita. Forse i sondaggi daranno risposta negativa a questi interrogativi singolarmente presi, salvo rivalutare in sede di giudizio politico il primato dell' uomo ricco e potente nella cui immagine ogni italiano medio vorrebbe identificarsi. La villa di Arcore verrebbe così a incarnare un modello di vita civile che il voto popolare dovrà garantire, perché nulla cambi e la campagna contro il premier venga sconfitta.
Tullio Gregory
dal Corriere della Sera, pagina 6del 22 gennaio 2011
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