Appena rientrato (in ritardo) da un difficoltoso viaggio di ritorno sulla neve, mangio, accendo la tv, metto 8½ e arriva il ministro Sacconi (in ritardo) ospite della trasmissione con un cerotto nella palpebra sinistra (uno sputo?). Lo ascolto 5 minuti e lo sento parlare dell'area moderata, di tutti coloro che, appartenenti al partito popolare europeo (dell'uno e dell'altro schieramento politico) riguardo ai temi delicati di inizio e fine vita esprimono entrambi le stesse posizioni e, per questo, sarebbe auspicabile facessero parte (naturale sbocco) di questo auspicato allargamento di maggioranza. Dipoi Lilly Gruber domanda al ministro se anche la Lega sia da considerare un partito moderato: «Assolutamente sì» - risponde il ministro - «la Lega è un partito moderato radicato nel territorio».
Spengo la tv. Assolutamente. Non vorrei mai desiderare che il ministro portasse un altro cerotto nell'altra palpepra. In quella destra.