Modernità alternative

Il mantra viene spesso ripetuto, su imbeccata dei kemal-leghisti, come definitiva prova di un qualcosa chiamato “islamizzazione”: “dall’ultima volta che sono venuto in Turchia, ci sono molte più donne velate”. Tutta colpa dell’Akp e di Erdoğan, ovviamente. Dico: ma le hai contate? Che poi, che male ci sarebbe? E invece no, perché lo schemino idiota con cui s’interpreta il mondo – dall’esterno, ovviamente – è: donna coi capelli sciolti “buona” e moderna, donna col türban “cattiva” e arretrata. Stamattina, mentre passeggiavo su Istiklâl Caddesi (il corso principale dell’Istanbul europea), mi sono imbattuto in una fanciulla – 25-27 anni, minuta, vestita all’occidentale – con i capelli integralmente coperti da un türban… leopardato! Ora, chi stoltamente crede che la Turchia è divisa tra “laici” e “conservatori”, come classificherebbe questa fanciulla? Non è che magari queste etichette sono eccessivamente datate e tendenzialmente inutili – anzi, fuorvianti – per comprendere la complessità del reale?