Circa 130 deputati su 275 hanno firmato un documento in cui chiedono le dimissioni del presidente Hassan Sheikh Mohamud, eletto nel settembre 2012. Essi lo accusano di “incompetenza” e di aver fallito nel realizzare i sei punti dell’agenda alla base del suo mandato.
“Se lei avesse portato a termine anche solo alcuni dei pilastri su cui ha condotto la sua campagna elettorale in termini di politica, sicurezza, economia, governance, sviluppo sociale e riconciliazione – si legge nella missiva – il paese si troverebbe in una situazione migliore di quella in cui versa”.
I deputati accusano Mohamoud di non essere riuscito a trasformare la Somalia in uno stato federale, di non aver ripristinato i servizi essenziali, né di aver garantito maggiore sicurezza. Accusano inoltre il governo di non aver fatto nulla per contrastare la corruzione e far progredire i negoziati con la regione semiautonoma del Somaliland.
Un capitolo a parte, nella valutazione dei firmatari, riguarda le relazioni con il Kenya che attraversano una fase particolarmente delicata in seguito alle nuove direttive sulla sicurezza approvate da Nairobi, che stanno avendo pesanti ripercussioni sugli immigrati e i profughi di etnia somala nel vicino paese.
Dieci giorni fa, in seguito alle tensioni generate dalla campagna di arresti e deportazioni di cittadini somali da parte delle autorità di Nairobi, il governo di Mogadiscio ha richiamato il suo ambasciatore dal Kenya.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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