La società della Juventus, nel corso degli anni, ha visto passare al comando e dimettersi moltissimi dirigenti. Tutti diversi tra loro, tutti con una loro personalità e con delle idee ben precise in testa. Ricordiamo soprattutto uno tra questi celebri personaggi: Luciano Moggi.
Moggi è un ex dirigente sportivo e manager calcistico italiano molto conosciuto poiché è stato dirigente di Roma, Lazio, Torino, Napoli e, ovviamente, Juventus. Ed è proprio di quest’ultima che vogliamo parlarvi in questo articolo.
All’inizio della sua carriera, negli anni 70, Moggi iniziò a muovere i primi passi nel mondo calcistico come osservatore: scopriva nuovi talenti per la Juventus alle dipendenze di Italo Allodi che, a quel tempo, era il direttore generale. Pochi anni dopo quest ultimo decise di lasciare la società e fu in quel preciso momento che Moggi assunse un ruolo molto più importante. Iniziò a non lavorare più soltanto per la Juventus bensì a prendere contatto e concludere trattative anche con altre squadre. In seguito a queste vicende fu sbattuto fuori dalla società da Giampiero Boniperti, che non gli consentì nemmeno più di entrare in sede. Dopo aver interrotto tutti i rapporti con la Juventus, Moggi continuò la sua carriera lavorando in società come la Lazio, il Torino e il Napoli.
Nel 1994 Moggi tornò a lavorare per la Juventus che, in quegli anni, era dell’amministratore delegato Antonio Giraudo. Rimase nella società fino al 2006, anno in cui fu collegato a un’inchiesta giudiziaria detta Calciopoli.
Lo scandalo di Calciopoli
Era il 4 maggio 2006, anno e giorno in cui furono pubblicate su alcuni giornali delle intercettazioni telefoniche tra dirigenti e un designatore arbitrale (Pierluigi Pairetto). In pratica volevano informarsi su alcuni nomi dei direttori di gara che avrebbero dovuto essere sorteggiati per dirigere le partite della successiva ed imminente Coppa dei Campioni. Volevano fare i furbi ma il loro piano non funzionò, grazie soprattutto alla pubblicazione di queste intercettazioni. Queste ultime furono continuamente pubblicate sui giornali, a cadenza giornaliera, per smascherare tutte le persone che facevano parte di questa truffa. Fu così che nel 2011 scoppiò uno scandalo mediatico. L’11 maggio Moggi fu costretto a dimettersi, assieme agli altri due dirigenti, poiché furono accusati di reato di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Stando alle accuse riportate, Moggi aveva rapporti anche con alcune persone che si occupavano di giornalismo sportivo italiano che, ovviamente, lui poteva manovrare a suo piacimento. Ad esempio si serviva di queste persone per mettere in buona o cattiva luce arbitri e società, a seconda di ciò che gli faceva più comodo. La carriera di Luciano Moggi all’interno della società della Juventus finì in quegli anni, ma lo scandalo di Calciopoli non finì qui.