Esistono luoghi, paesi e piccoli centri dove la cultura la si fa sempre e comunque, questo è il caso di Mogorella, centro della provincia di Oristano, in Marmilla dove, l’Amministrazione comunale in collaborazione con La Biblioteca Gramsciana Onlus, La Biblioteca comunale Maria Teresa Sechi e l’Associazione Culturale Bisus organizzano per Domenica 13 Novembre alle 18,00 presso il locale salone parrocchiale, la presentazione del testo di Marzio Bertotti Maricela accompagnato da Stefano Giaccone. Questo interessante evento culturale vuole coinvolgere i giovani di Mogorella e non solo sensibilizzandoli alla lettura ma anche al confronto tra le differenti problematiche tra chi vive nei piccoli centri rurali con chi invece abita nelle metropoli o nei grossi centri urbani.
Di seguito, un breve sunto del testo che verrà presentato domenica 13 a Mogorella
MARICELA di Marzio Bertotti
La vicenda prende spunto dai drammatici fatti di cronaca nera italiana che coinvolgono gang giovanili latinoamericane. Le indagini dell’ispettore Lorenzo Sacco partono dal borgo San Salvario, luogo in cui da un secolo s’infrangono i sogni di tutti gli immigrati giunti a Torino, e proseguono per arrivare ai ghetti di Los Angeles, ai barrios del Centro America, dove regna la Mara Salvatrucha, frutto violento del liberismo economico e della globalizzazione dell’ingiustizia. Una discesa agli inferi delle megalopoli, pattumiere popolate da disperati disposti a tutto, dove gli orfani di tutte le guerre, ragazzini intossicati dalla propria violenza, non hanno altra storia se non quella che portano tatuata sul corpo. Ricco di azione e colpi di scena, come pure di sguardi introspettivi, il romanzo raggiunge l’apice nella descrizione di personaggi indimenticabili come Maricela. Fu fermata senza documenti attestanti un qualche lavoro o una situazione familiare stabile, finì in cella e fu condannata. Firmò delle carte, le fecero le fotografie di tutti i tatuaggi che aveva sul corpo. Aspettarono ancora due giorni finché l’aereo del rimpatrio non fosse pieno e, tre anni dopo il suo arrivo in Paradiso, fu rispedita all’Inferno. Uno dei motti più popolari, spesso tatuati, tra i membri delle maras centroamericane è Hospital, Carcel y Tumba. Il primo Maricela l’aveva già sperimentato quando le avevano sparato. Il carcere era stato sostituito in qualche modo dalla deportazione coatta in Salvador. Rimaneva la tomba. Ma per la tomba forse c’era ancora tempo. Forse.
MARZIO BERTOTTI
Marzio Bertotti è nato a Torino nel 1960 ed è cresciuto nel quartiere popolare di Barriera di Milano (“principale attore non protagonista” del suo primo romanzo) dove abita tuttora. Impegnato politicamente nei circoli del proletariato giovanile, tra il 1979 e il 1987 ha vissuto all’estero (Londra, Amsterdam, San Francisco…) Nel 1984 è il chitarrista del gruppo H.C. Punk “DECLINO. Rientrato in Italia nel 1988, si laurea in Storia, viene assunto in una grande azienda, e svolge una serie di inchieste giornalistiche in Africa (Mali, Senegal, Tunisia e Kenya), collaborando con una rivista tecnica. Successivamente, gestisce una scuola di lingue e informatica e tiene corsi di arti marziali cinesi. Oggi lavora come consulente per una agenzia di cooperazione internazionale, seguendo progetti di cooperazione con paesi in via di sviluppo (ha seguito anche un progetto a Gaza, in Palestina). Nel 2008 è uscito il suo album acustico solista “Il furore della vita insolente”. Con un suo contributo audiovisivo, nel 2007, è intervenuto nel film di Paul Rachman: “AMERICAN HARDCORE: La storia del punk americano 1980-1986”. Scrittore, collaboratore di etichette discografiche indipendenti e case editrici, con la Edizioni Angolo Manzoni ha pubblicato i noir In un unico buio (2005), Dopo il ponte (2008) e Maricela (2009)
STEFANO GIACCONE
Nato negli Stati Uniti si trasferisce nel 1966 a Torino. Dopo qualche esperienza minore fonda nel 1982 i Franti, gruppo seminale per la scena rock indipendente con suoni classificabili tra il folk e il jazz.[1]. Il gruppo si scioglie nel 1987, si susseguono e si affiancano nuovi progetti musicali di cui fa parte con ex membri dei Franti: Environs, Orsi Lucille, gli Howth Castle, La Banda di Tirofisso. Collabora tra il 1990 e il 1993 con il gruppo punk Kina. Assieme al pianista Claudio Villiot pubblica un disco Corpi sparsi. Nel 1996 collabora con il gruppo O Zoo No per lo spettacolo Han Shan dedicato a Jack Kerouac , l’anno seguente per Teatridithalia compone le musiche e va in scena al Teatro dell’Elfo di Milano con lo spettacolo Addio papà respiro di Ferdinando Bruni dedicato ad Allen Ginsberg. Pubblica nel 1997 il primo album solista Le stesse cose ritornano con lo pseudonimo di Tony Buddenbrook. Dopo 2 EP nel 2003 ritorna con Tutto quello che vediamo è qualcos´altro, album di viaggi e ricerca interiore. Assieme a Mario Congiu pubblica nel 2004 Una canzone senza finale disco di cover di brani minori . Partecipa al Mantova Musica Festival. Tras o montes del 2006 legato alla tradizione dei folksinger americani (Phil Ochs) con arrangiamenti jazz riceve ottime recensioni registrato tra il Galles e l’Italia assieme a Dylan Fowler. Nel 2007 ispirandosi alla canzone d’autore e al melodramma pubblica l’album Come un fiore. Il disco è un concept album sulla morte. Nel 2009 con il commediografo inglese Peter Brett pubblica il disco sperimentale Viper Songs dove le musiche e parole si alternano. L’anno successivo nuovo disco da solista registrato in presa lo-fi Il giardino dell’ossigeno.
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