
Basta il colpo d'occhio della splendida copertina di Aldo Di Gennaro e pensi subito a Wheeling di Hugo Pratt e a L'ultimo dei Mohicani di James Fenimore Cooper. Poi inizi la lettura di Mohawk River e ti trovi immerso completamente nell'Avventura. Le Storie, la collana mensile della Sergio Bonelli Editore che ogni mese ci propone una storia con ambientazione e protagonisti diversi, quest'anno ha davvero fatto centro con lo speciale a colori, scritto da Mauro Boselli e disegnato da Angelo Stano. Personalmente sono sempre stato affascinato dalle vicende storiche avvenute nel Nord America del Settecento, quando ancora il West non esisteva e Inghilterra e Francia si disputavano quegli sconfinati e inesplorati territori, sfruttando a loro vantaggio le alleanze con le tribù di nativi. Manituana, il romanzo del collettivo Wu Ming, è un'altro rimando cui corre la mia fantasia anche se gli avvenimenti raccontati in Mohawk River sono ben precedenti e risalgono al periodo compreso fra il 1755 e il 1760, quando le grandi potenze europee si scontrarono nella Guerra dei Sette Anni, coinvolgendo in questo confronto anche le proprie colonie d'oltreoceano.
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MOHAWK RIVER videoclipLo so, è imperfetto, ma non sono esperto in comic/trailer. Ad ogni modo, godetevelo così com'è.
Posted by Angelo Stano on Mercoledì 1 luglio 2015
Vendetta, amore e guerra sono i classici ingredienti di questa storia coinvolgente che Boselli ha intessuto sapientemente, caratterizzando con grande accuratezza diversi personaggi, sui quali spicca come un gigante Riley Black, l'immortale (?) cacciatore e guerriero bianco, stimato dai nativi che lo chiamano col nome di Corvo Nero. Dietro la trama si percepisce il grande lavoro di documentazione di Boselli che restituisce con precisione fatti realmente accaduti, contribuendo ad illuminare un periodo sempre troppo poco presente, per i miei gusti, nelle opere di fiction. Il curatore di Tex Willer non esita a mostrare i fatti per quelli che sono, nella loro estrema violenza e crudezza: sgorga abbondante il sangue dalle teste prima spaccate dai tomahawk e poi private del loro scalpo. Ma questa era la realtà con cui si son confrontati i protagonisti di questa storia avventurosa ma anche brutale.Due sono gli elementi che mi son rimasti impressi. Il primo non è nuovo per un lettore di fumetti ambientati nel Nord America di due o tre secoli fa. Ancora una volta la trama si snoda attorno ai calcoli politici dei conquistatori europei (ottimamente rappresentati dalla spia francese Guichet-Bendd Nera) che non esistano a sfruttare a proprio vantaggio l'appoggio delle tribù native, per poi sacrificarle e tradirle quando la loro funzione cessa di essere utile. Questa volta non sono Cheyenne o Lakota o Apache al centro della vicenda ma nomi meno sentiti perché appartenenti a popolazioni travolte prima delle altre dalla marcia di conquista dei bianchi: Abenaki, Mohawk e Delaware. Al di là dei nomi, però, la storia è sempre tragicamente la stessa.
