MOI Musulmani Omosessuali in Italia

Creato il 17 ottobre 2011 da Istanbulavrupa

(ringrazio il Grande Colibrì per questa presentazione del loro progetto)

Chissà se riusciremo mai a renderci conto davvero del potere nefasto che possono avere i luoghi comuni. Non solo perché feriscono direttamente le persone, le loro idee e le loro comunità, ma anche perché diventano facilmente profezie che si auto-avverano. Una “zingara” al quale non affittano la casa perché “gli zingari sanno vivere solo nelle roulotte”, un “negro” con il quale nessuno si siede per discutere alla pari perché “i negri sono violenti e passionali”, un musulmano tenuto in disparte perché “i musulmani non si vogliono integrare nelle società occidentali”: come vogliamo chiamarli se non profezie che si auto-avverano?

Non è un caso se, una volta che, nell’ambito del nostro progetto MOI Musulmani Omosessuali in Italia, abbiamo deciso di parlare anche delle comunità islamiche gay, lesbiche e trans nel mondo, siamo partiti proprio dalla Turchia. Perché proprio la Turchia – descritta come un paese arabo (perché, per l’italiano medio leghistizzato, musulmano e arabo sono sinonimi) devastato dall’islamismofondamentalista (binomio talmente ovvio e imprescindibile, per l’italiano medio leghistizzato, che ormai conviene scrivere le due parole senza inutili spazi in mezzo) – proprio la Turchia, dicevo, è un’ottima smentita al pregiudizio del musulmano barbaro e beduino, barba alla bin Ladin e turbante all’Alì Babà…

A dire il vero, tutto il nostro progetto è una lotta costante al luogo comune, tanto a quello omofobo quanto a quello islamofobo, e al razzismo in generale. I gay, le lesbiche e le persone transessuali che credono in Allah esistono, sono tanti e sono presenti anche in Italia: MOI Musulmani Omosessuali in Italia (progetto ospitato dal sito interculturale ilGrandeColibri.com) sta diventando un punto di incontro, confronto, informazione e approfondimento per loro e per chiunque creda nel valore della diversità culturale, religiosa e sessuale. Offriamo interviste, un angolo della posta, articoli di attualità, schede approfondite sui paesi a maggioranza musulmana e sulla teologia islamica liberale, uno spazio specifico nella rassegna stampa del sito…

Il progetto può sembrare bislacco, ma forse conviene precisare che, se in Italia siamo l’unica realtà che si occupa specificamente di omosessualità e Islam, nel resto del mondo esistono organizzazioni con anni e anni di esperienza, dai gruppi libanesi riconosciuti dallo Stato alle numerose associazioni turche, dalle moschee gay-friendly in Canada alla conferenza dei musulmani inclusivi che si terrà a Bruxelles in dicembre. E chi l’avrebbe mai detto che le associazioni gay dell’islamica Indonesia sono nate anni prima dell’Arcigay?



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