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Moleskine, Bruce Chatwin e la scrittura

Creato il 30 maggio 2011 da Martatraverso

Moleskine, Bruce Chatwin e la scritturaScrittori, poeti e artisti non se ne separavano mai: era un taccuino nero, con gli angoli arrotondati e un laccio che lo teneva chiuso. Bruce Chatwin ne fece un'icona. Lo portava sempre con sé per annotare sensazioni, idee e spunti dei suoi viaggi intorno al mondo. Fu proprio lui a chiamarlo moleskine: nell'opera Le Vie dei Canti(1986) Chatwin racconta la storia di un cartolaio parigino che lo riforniva dei taccuini. Fu lui a parlargli della piccola fabbrica di Tours che li produceva, e che chiuse i battenti quello stesso anno. La Moleskine smise di esistere fino al 1997, anno in cui la società milanese Modo & Modo Spa la riportò in vita così come la conosciamo oggi.
Oggi è un oggetto di quelli cult, degno di feticismi analoghi a Apple per i pc e Louis Vuitton per le borse. Ne esistono di tutti i colori e versioni. Non ne ho mai posseduta una, fino a poche ore fa.
Durante la giornata ho riflettuto molto su come usarla. Tante, troppe volte ho iniziato quaderni gettati via dopo una manciata di pagine, vittime dell'entusiasmo che non sta al passo con i ritmi della mia mente. Ho allora ricordato un paio di piccoli blocchetti a spirale che per anni ho portato sempre con me, in cui annotavo spunti e idee per racconti che non ho mai scritto. Anche loro sono finiti vittima del repulisti del mio passato.
Oggi sono rinata con nuovi spunti e nuove idee.Ho messo la mia prima moleskine in borsa. Forse non viaggerò tanto come Chatwin, ma le idee arriveranno ugualmente. Sto attraversando la lenta fase del ritorno, in cui i concorsi letterari mi danno una regola e rileggere i vecchi racconti mi dà speranza. La moleskine sarà (spero) un passo avanti verso una nuova fase, quella dell'amore. In cui imparo ad amare i personaggi mentre li creo. In cui mi fermo a rileggere senza superficialità, ma al tempo stesso senza dannarmi per ogni singola parola. In cui fra dieci anni ripenserò a questi giorni ericorderò, riga per riga, come ogni storia è stata concepita.

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