27 ottobre 2011 di Massimiliano Scordamaglia Lascia un commento
Eva Braun e’ una donna innocente, carica dell’innocenza di chi si affida al semplice esistere come ineluttabile destino sul quale non si ha alcun controllo e dominio.
Eva non e’ piu’ giovanissima ma ancora non lo sa o forse non le importa e danza nuda facendo capriole, piroettando e giocando sotto lo sguardo vigile di quegli adulti armati cosi’ seri e tristi e neri attorno a casa sua, tra le cime di quelle montagne che fiancheggiano il castello nel quale ella dimora protetta dal resto del mondo.
Innocente ma non stupida, con la saggezza innata di chi dentro di se’ conserva eoni di esperienze e buon senso dettato dalla sopravvivenza.
Stupidi, tutti stupidi ma non nell’idea tramandata dai vincitori, stupidi come e’ stupida la normalita’ del quotidiano quando e’ osservata dall’esterno di chi lo vive e non sa di essere guardato.
Bambini, tutti bambini e non solo nell’innocenza della risata e del lazzo, privilegio del non saper discernere tra bene e male, nel non sapere cosa sia vivere perche’ equivalente al morire.
In tutto questo l’innocenza di Eva e’ colonna e sostegno ma a questo mondo l’innocenza non basta e serve la malizia di saper distinguere i vinti dai vincitori e a questi allearsi ed e’ la contraddizione in termini che fa apparire stupidi e inetti e Eva Braun era stupida e inetta perche’ Eva Braun era innocente.
"So che se vinco allora saranno tutti li ad adorarmi. Se dovessi perdere in tal caso e’ certo che anche l’ultima delle nullita’ sarebbe prontissimo ad usarmi come suo zerbino"
Hitler parla e serve porre la questione esattamente in questi termini, per un istante escludere i preconcetti di "bene" e "male" sostituendoli con "vincitori" e "vinti" per cambiare drasticamente l’equazione.
I vinti sono stupidi e i vincitori innocenti, i vinti sono pazzi e i vincitori eclettici, i vinti sono criminali e i vincitori eroi, i vinti sono il male e i vincitori il bene.
Non e’ un problema di idee e ideologie ma di pura logica matematica e in matematica un semplice cambio di variabile, trasforma il risultato finale. Nulla e’ puro, nulla e’ certo, nulla e’ assoluto se non il primo passo col quale si inizia a camminare e la direzione e’ gia’ da li tracciata.
Se ci si pone dalla parte opposta, il metodo e’ facile e da allora abusato quando per distruggere il nemico, e’ sufficiente mostrarlo nella sua intimita’, nelle sue ore lontano dai riflettori pubblici perche’ si puo’ perdonare qualunque cosa a chi comanda ma non essere ordinari, ordinari come ognuno di noi e tantomeno puo’ puzzare, puzzare esattamente come noi.
Sokurov, Eva Braun, Adolf Hitler, preludio e ragioni di una sconfitta.
Tutto qua.
Eva non e’ piu’ giovanissima ma ancora non lo sa o forse non le importa e danza nuda facendo capriole, piroettando e giocando sotto lo sguardo vigile di quegli adulti armati cosi’ seri e tristi e neri attorno a casa sua, tra le cime di quelle montagne che fiancheggiano il castello nel quale ella dimora protetta dal resto del mondo.
Innocente ma non stupida, con la saggezza innata di chi dentro di se’ conserva eoni di esperienze e buon senso dettato dalla sopravvivenza.
Stupidi, tutti stupidi ma non nell’idea tramandata dai vincitori, stupidi come e’ stupida la normalita’ del quotidiano quando e’ osservata dall’esterno di chi lo vive e non sa di essere guardato.
Bambini, tutti bambini e non solo nell’innocenza della risata e del lazzo, privilegio del non saper discernere tra bene e male, nel non sapere cosa sia vivere perche’ equivalente al morire.
In tutto questo l’innocenza di Eva e’ colonna e sostegno ma a questo mondo l’innocenza non basta e serve la malizia di saper distinguere i vinti dai vincitori e a questi allearsi ed e’ la contraddizione in termini che fa apparire stupidi e inetti e Eva Braun era stupida e inetta perche’ Eva Braun era innocente.
"So che se vinco allora saranno tutti li ad adorarmi. Se dovessi perdere in tal caso e’ certo che anche l’ultima delle nullita’ sarebbe prontissimo ad usarmi come suo zerbino"
Hitler parla e serve porre la questione esattamente in questi termini, per un istante escludere i preconcetti di "bene" e "male" sostituendoli con "vincitori" e "vinti" per cambiare drasticamente l’equazione.
I vinti sono stupidi e i vincitori innocenti, i vinti sono pazzi e i vincitori eclettici, i vinti sono criminali e i vincitori eroi, i vinti sono il male e i vincitori il bene.
Non e’ un problema di idee e ideologie ma di pura logica matematica e in matematica un semplice cambio di variabile, trasforma il risultato finale. Nulla e’ puro, nulla e’ certo, nulla e’ assoluto se non il primo passo col quale si inizia a camminare e la direzione e’ gia’ da li tracciata.
Se ci si pone dalla parte opposta, il metodo e’ facile e da allora abusato quando per distruggere il nemico, e’ sufficiente mostrarlo nella sua intimita’, nelle sue ore lontano dai riflettori pubblici perche’ si puo’ perdonare qualunque cosa a chi comanda ma non essere ordinari, ordinari come ognuno di noi e tantomeno puo’ puzzare, puzzare esattamente come noi.
Sokurov, Eva Braun, Adolf Hitler, preludio e ragioni di una sconfitta.
Tutto qua.