In particolare, durante l’operazione sono stati chiusi ben 46 portali (non tutti italiani) che permettevano di guardare film e serie tv in streaming. Questa rappresenta la più grande operazione mai messa a punto dalla GdF per quanto riguarda la lotta alla pirateria online. I siti in questione, come potete notare voi stessi, sono attualmente quasi tutti irraggiungibili e sulla loro homepage compare il logo della Guardia di Finanza, che informa gli utenti che il sito è sottoposto a sequestro.
Ma secondo voi questa iniziativa è concretamente servita a qualcosa? Questa iniziativa è riuscita realmente a fermare e bloccare la pirateria in Italia e ad impedire agli utenti di guardare film e serie tv online in modo illegale?
Non vi do la risposta, ma vi dico solo che oggi, nemmeno una settimana dopo l’operazione della Guardia di Finanza, moltissimi dei 46 portali bloccati e sequestrati ha già riaperto i battenti ed è tornata a funzionare in Italia senza grossi problemi. Moltissimi dei portali in questione, infatti, hanno semplicemente cambiato dominio e sono tornati visibili in Italia senza difficoltà.
Forse non sapete bene cosa succede in questi casi, ma cercherò di spiegarlo in modo semplice. Almeno in un primo momento, quando un sito viene bloccato e sequestrato dalla GdF, viene semplicemente comunicato da un giudice agli Internet Service Provider (ISP in breve, che sarebbero poi Telecom, Infostrada e tutti gli altri operatori) di fare in modo che quel determinato sito non sia più raggiungibile dall’Italia. Questo avviene tramite blocco DNS: gli operatori telefonici fanno in modo che dall’Italia il sito incriminato non sia più raggiungibile. Il sito resta quindi online, ma dall’Italia viene bloccato. Con un semplice cambio DNS o con un programma VPN, dunque, il sito torna accessibile come per magia. Questo accade nella maggior parte dei casi.
In questo caso, però, le cose sono andate diversamente, perchè i siti non solo sono stati oscurati, ma sono stati proprio sequestrati dalla GdF: questo significa che non sono accessibili nè con cambio DNS, nè con VPN; i siti non sono più accessibili per nessuno in quanto sequestrati.
I gestori di questi portali, però, non si sono fatti molti scrupoli: a pochi giorni dal sequestro, infatti, moltissimi di questi siti hanno riaperto i battenti, infischiandosene delle leggi italiane.
Giusto per fare un esempio, siti come Piratestreaming e altri hanno semplicemente cambiato il dominio e sono tornati visibili senza problemi anche in Italia. I gestori di questi portali hanno fatto il backup del database degli articoli per non perdere quanto pubblicato fino al sequestro, lo hanno caricato e importato su un nuovo dominio ed ecco che il sito torna online come per magia. Piratestreaming, ad esempio, è passato dal dominio .tv (oscurato e sequestrato) a quello .net, mentre altri siti come Pelicolamos sono diventati Pellicoliamo.com, oppure Eurostreaming.org è diventato .tv. E così hanno fatto tanti altri portali sequestrati, come CasaCinema (da .eu a .in) e Filmxtutti (diventato .eu). Non li ho controllati tutti, ma sicuramente quelli più grossi e famosi sono già tornati online. Se avete notizie su altri portali coinvolti lasciate un commento all’articolo.
Insomma, a nemmeno 7 giorni di distanza dal maxi sequestro, moltissimi dei portali oscurati e sequestrati sono tornati online. Cosa succederà adesso? Un altro blocco per tutti? Molto probabile a mio avviso. Se volete un consiglio, state lontano da questi portali per il momento perchè non si sa mai cosa si rischia.