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Molti parlano, pochi ascoltano

Da Anima Di Carta
Molti parlano, pochi ascoltanoAvete presente quei film in cui un grande chef va al mercato la mattina presto per scegliere personalmente gli ingredienti migliori per i piatti che cucinerà? Credo che gli scrittori dovrebbero fare altrettanto: scegliere personalmente gli elementi delle loro storie ispirandosi al grande mercato dei libri. In parole semplici dovrebbero leggere, leggere e leggere ancora per trovare il proprio personale modo di scrivere, per affinarlo e renderlo unico.
Eppure, lo strano fenomeno di questi anni è che ci sono molti più scrittori che lettori. È come se tutti oggi volessero esprimere qualcosa di sé e ambissero a “essere letti”, in una corsa spasmodica alla manifestazione di ciò che si ha dentro. Ma nello stesso tempo sono pochi coloro che hanno voglia di dare un’occhiata a ciò che gli altri hanno da dire.
Andando in libreria resto sempre colpita dall’enorme quantità di libri che vengono scritti (persino dai personaggi più improbabili…) e pubblicati. A questa mole andrebbero aggiunti tutti i libri delle piccole case editrici - quelli che non vengono distribuiti nelle grandi librerie - i libri auto-pubblicati e anche tutti i testi che vengono distribuiti solo su Internet… e vogliamo aggiungere pure tutte quelle opere che restano chiuse nel cassetto dei loro autori? A giudicare da questa quantità di materiale dovrebbero esserci altrettanti lettori… e invece no.
Il fiorire degli affari nel mondo dell’editoria ormai non si basa più su chi legge ma su chi scrive… ovvero si specula su chi brama di pubblicare. Questo oltre che essere vergognoso e triste, è anche un fenomeno che rischia di mettere in giro molta spazzatura e di conseguenza generare sempre meno voglia di leggere.
Inoltre, non posso proprio fare a meno di chiedermi perché tra i tanti autori esordienti che ci sono in giro nessuno tra loro è disposto a leggere qualcosa dei loro colleghi altrettanto esordienti?
E mi domando: perché tutti hanno tanta premura di mettere nero su bianco il loro mondo interiore, ma non si preoccupano quasi mai di migliorare il proprio modo di esprimersi leggendo?
Su questo fenomeno dovrebbero riflettere tutti coloro che amano scrivere...

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