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Momenti così, come l'odore del pane

Da Paciampi
Momenti così, come l'odore del paneIl momento esatto in cui di notte i semafori cominciano a lampeggiare, che vuol dire che ormai le auto sono poche e quasi tutte stanno tornando verso casa.


Due che stavano per lasciarsi e poi non si lasciano più e si abbracciano a lungo, senza accorgersi che la gente si è fermata a guardarli. 


Un piccolo incidente e il ragazzo in motorino si alza subito perché non si è fatto niente.


Tutte le nonne che portano al parco i nipoti e i loro sorrisi apprensivi quando li guardano correre.


Le persone che devono cominciare a parlare per dire una cosa importante.


Ogni palazzo che ospita uffici ricolmi di lavoro e tutte le vite che ci sono dietro coloro che stanno dietro alle scrivanie.


Il suono prolungato e familiare di campanelle scolastiche, e un rumore di scale percorse con tumulto che si diffonde in molti quartieri, rumore di bambini, ragazzi e adolescenti, che creano per qualche secondo una tensione barbara, lì fuori, una scenografia dell'attesa di qualche secondo - e poi tutti questi ragazzi che vengono espulsi quasi all'unisono, le scuole si svuotano e la città si riempie di nuovo, i vigili urbani hanno molto da fare, le madri e i padri tornano a fare i genitori, i pranzi sono quasi pronti, le organizzazioni complicate dei pomeriggi.


L'odore di pane del primo mattino....
(Francesco Piccolo, Momenti di trascurabile felicità, Einaudi)

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