Suicidi per vergogna, per fame, per non essere più in grado di mantenere una famiglia. Spari, contro chiunque, anche contro i carabinieri figli del popolo solo perché chiamati, per dovere e non per scelta, a proteggere chi è considerato colpevole di questa situazione di paura, di miseria, di perdita di ogni speranza. Tutto questo è frutto di rabbia e di disperazione.
Meno di tre anni fa esce un piccolo libro, di cui forse in molti si sono dimenticati, perché la velocità delle informazioni produce la perdita della memoria, di fatti importanti anche di un recentissimo passato.
Questo libro, Indignatevi! è stato scritto da un ex partigiano francese, Stephane Hessel, politico, e scrittore. Indignatevi!, un grido di dolore, di rabbia ma anche di voglia di combattere un sistema che ha cancellato il valore della dignità dell'uomo, la valenza dell'indignazione, la voglia di urlare allo scandalo e di non accettare passivamente la legge della finanza che distrugge popoli interi. Ha scritto Hessel: "Il potere dei soldi non è mai stato così grande, arrogante, egoista con i suoi stessi servitori, fin nelle più alte sfere dello stato...le banche, ormai privatizzate, dimostrano di preoccuparsi soltanto dei loro dividendi e degli stipendi vertiginosi dei loro dirigenti...il divario tra i più poveri e i più ricchi non è mai stato così significativo".
Scritto da un novantatreenne, questo pamphlet che dovrebbe stare nella biblioteca di ogni persona che abbia un minimo di cervello o di coscienza, è la più lucida e semplice analisi di un disagio di vita che negli ultimi tre anni si è ulteriormente aggravato. Come è importante ricordare ogni anno la Shoà, perché non si ripeta mai più un abominio del genere, così occorrerebbe celebrare ogni anno, il 20 Ottobre (data dell'uscita del libro in Francia nel 2010), lo scritto di Hessel.
Una giornata di indignazione, ma anche di speranza, e contro la logica della morte, sia rivolta verso se stessi che verso gli altri.
Scrive ancora Hessel, pur nella sua indignazione:"il futuro appartiene alla non-violenza, alla conciliazione delle diverse culture" e ricorda Jean Paul Sartre che nel 1947 scriveva che "la violenza, in qualunque forma si manifesti, è una sconfitta". Consapevole, per l'età, che gli sarebbe rimasto ancora poco da vivere (muore due mesi fa), Hessel rivendica un futuro migliore e conclude il suo Indignatevi! con "a quelli e quelle che faranno il XXI secolo, diciamo con affetto Creare è Resistere, Resistere è Creare". Un'eresia, nel mondo di oggiAggiungi un appuntamento per oggi, e nel suo più profondo significato etimologico, una scelta. Perché non si può restare indifferenti a guardare il proprio vicino morire e sperare che la morte non ci tocchi. Questo è ciò che vogliono i pochi che oggi ancora ci tengono per le briglie. Scegliere, o di qua o di là, perché nel mezzo, nell'anatonomia maschile, ci stanno sono i coglioni.