A Bolzano hanno aperto un freeshop. Un negozio dove entri, prendi quello che ti pare e non paghi. Se vuoi lasci un contributo oppure lasci qualche oggetto che non ti serve, ma in buono stato. Un pullover, una camicia, uno apparecchio digitale, qualunque cosa. E' aperto da Aprile e funzione alla grande. Ed è composto tutto da volontari. E l'ultile dov'è? E' proprio questo il bello, l'utile non c'è, il PIL se ne va a farsi fottere, ma in compenso chi ha di più, anche avendo poco, lo consegna e forse a qualcuno serve. E invece di andare a spendere in un negozio, nel freeshop (peccato il nome inglese, non poteva chiamarsi semplicemente punto gratis, con un po' di nostro latino?) magari si trova proprio ciò di cui abbiamo bisogno.
Pazzi scatenati, gli organizzatori, che forse non sanno (o lo sanno benissimo) che questo concetto di scambio, questo indicatore economico (chiamato ISEW, se volete andatelo a cercare su Internet) è stato teorizzato, contro lo strapotere della società dei consumi e in alternativa al PIL, negli anni '90 da due americani, William Nordhaus e James Tobin. Proprio quello della Tobin Tax. di cui ogni tanto si parla e tanto temuta dai mercati finanziari. Quella proposta di legge che prevederebbe una tassa con la quale colpire tutte le transazioni finanziarie per stabilizzarle e frenare la speculazione, utilizzando il ricavato per aiutare le comunità internazionali in difficoltò, per farla breve. Tutto il contrario del PIL, questo mostro idiota, che misura la ricchezza prodotta, a prescindere dalla sua distribuzione. Questo "punto gratis" di Bolzano può non essere niente, ma è sufficiente per far capire che solo le iniziative individuali possono rovesciare l'anima nera della finanza, ma se queste si moltiplicassero, potrebbero fare paura, e potrebbero indurre a far capire al potere della finanza che la corda è stata tirata troppo a lungo. Non è più il tempo di resistere resistere resistere, ma forse è giunto quello di ribellarsi, ribellarsi, ribellarsi. Che ne dite? Proviamo a farne qualcuno, a Milano, a Roma, A firenze o magari in qualche città emiliana che ha voglia di rialzare la testa. Questo piccolo calcio nelle palle al PIL farà male meno di una puntura di spillo, ma è il princio che conta, oggi che dei principi, dei valori e delle idee si sta perdendo il significato. Come quello della solidarietà, che non deve nascere dalle catastrofi, come nel caso del recente terremoto, ma dal pensiero quotidiano di ciascuno nei confronti degli altri. Anzi forse quel negozio di Bolzanolo avrei chiamato Il Vero Billionaire, alla faccia di tutti i Briatori e di tutte le Santanchè (a proposito, il 12 Giugno ne è stata annunciata la chiusura, yahoo!) e con un po' di ironia per ricordare quale sia la vera ricchezza.
Carlo A. Martigli