Esaurite per ora le polemiche, devo indicare come si ottiene il grafico del sito rilevato, cioè la carta topografica o mappa, con a disposizione il file numerico; è ormai d’uso comune ottenere il disegno tramite il PC dotato di un apposito programma CAD, con cui si può trasformare il file in un disegno alquanto preciso, visibile sul monitor e trasferibile in un plotter, per la realizzazione automatica della mappa.
Per poter essere più chiaro di seguito accennerò ai preliminari grafici per ottenere la carta topografica manualmente con “riga e squadra”, così come si procedeva ed ancora si può procedere, senza l’ausilio degli odierni mezzi elettronico-informatici:
1. la scala grafica dev’essere precisata prima dell’inizio del rilievo, come elemento essenziale per l’organizzazione di tutto il lavoro; da essa dipende principalmente la densità dei punti da rilevare e il dettaglio dei particolari che insistono sul terreno; in generale, la scala, che riduce le sole distanze, viene indicata con 1/n o 1:n, ove il numeratore, sempre 1, indica un centimetro equivalente al denominatore n, come numero di centimetri di distanza reale da rappresentare; più il denominatore è grande e più la scala si dice piccola e viceversa: a parità di foglio impiegato, le scale piccole rappresentano territori ampi con basso grado di dettaglio, mentre con quelle grandi le ampiezze territoriali sono minori e molto più dettagliate;
2. prima di riportare sulla carta tutti i punti del file numerico a disposizione, occorre bordare la carta (squadratura) e disegnare su di essa delle tacche, distanziate generalmente 10 centimetri; per ogni tacca vanno quindi indicati i valori di X e Y in modo tale che, per la scala adottata, la bordatura costituisca una “finestra” del piano XY in cui poter posizionare tutti i punti del file; se le coordinate di quest’ultimi avessero valori eccedenti i confini del foglio, si dovrebbero approntare più carte per lo stesso appezzamento rilevato; il procedimento descritto, comunque indispensabile, va sotto il nome di parametratura della carta o delle carte e unendo a due a due le tacche corrispondenti si ottiene la quadrettatura o reticolato, con cui risulta più agevole riportare i punti del file (vedi le due figure seguenti).