Non ha rassegnato le dimissioni e ha cancellato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale, decretato poche ore prima, il contestato presidente Blaise Compaoré, al potere da 27 anni.
Gli ultimi provvedimenti sono stati annunciati direttamente dal capo dello Stato con un’allocuzione televisiva a tarda serata, al termine da una giornata segnata da saccheggi e violente proteste che avrebbero provocato – secondo i primi bilanci in circolazione – 30 vittime e un centinaio di feriti.
Per alcune fonti di stampa internazionale i morti accertati sono invece quattro e i feriti gravi sei.
“Il messaggio mi è arrivato. Ho preso atto e capito le forti aspirazioni al cambiamento” ha assicurato Compaoré – arrivato al potere nel 1987 con un colpo di stato militare – dicendosi “disponibile ad aprire trattative sulla transizione, periodo al termine del quale consegnerò il potere al presidente democraticamente eletto”.
Nel suo intervento serale il capo dello Stato ha confermato la dissoluzione immediata del governo, invitando tutte le parti – opposizione, società civile e maggioranza – a “riprendere il dialogo nella serenità”.
Le dichiarazioni del presidente hanno aggiunto ulteriore confusione ad una situazione già intricata ed incerta. Di fatto, a Ouagadougou, non è chiaro chi sia attualmente al potere.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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