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Momenti trascurati di felicita’

Creato il 10 marzo 2011 da Blogatuasorella

MOMENTI TRASCURATI DI FELICITA’

 

Entro in un negozio di scarpe, vedo un paio che mi piacciono in vetrina e le indico alla commessa. Chiedo un 46. La commessa mi dice che hanno solo il 41 e mi domanda se le voglio lo stesso. Ed io penso che la commessa mi fa pena e vorrei mandarla affanculo.

 

Quando vado al cinema e c’è un gruppetto di donne che hanno visto il film e nel finale, pochi secondi prima che il protagonista muore, dicono in coro “Oddio ora muore, mi commuovo sempre” e tu rimani zitto, muto e però pensi che vorresti farti rimborsare il prezzo del biglietto da loro. Ma non lo fai. Ed inizi ad odiare le donne.

 

Quando finisce la carta igienica ed in bagno hai solo un numero di Satisfaction che ti hanno regalato a forza alla fiera del libro.

 

Recarsi alla basilica di San Pietro in Vaticano, andare al confessionale e pentirti per un delitto commesso quando eri bambino.

 

Quando stai in crisi d’astinenza ed il distributore automatico di sigarette non vuole accettare la tua banconota da cinque euro. E allora sei costretto a comprarne due pacchi e metterci quella da dieci euro che però avevi conservato per metterci benzina al ritorno. E nella via del ritorno rimani senza benzina e la banconota da cinque euro non viene accettata nemmeno dal distributore della Erg. E bestemmi la madonna.

 

La soddisfazione nello scovare “Cani arrabbiati” di Mario Bava posizionato nello scaffale dei grandi classici della Ricordi Media Store. Prenderlo, andare alla cassa e pagarlo quasi venti euro. Uscire dal negozio e vederlo a tre euro nella bancarella di fronte.

 

Quando scopri che a farti fare un pompino con il dito in culo godi il doppio.

 

In autobus mi siedo subito sul primo posto libero e me ne frego degli altri. Una volta al mio fianco, in piedi c’era una donna incinta. Io non le ho detto nulla per paura che mi dicesse che non era incinta.

 

Arrivi in aeroporto alle sette del mattino, attraversi il metal detector e sei costretto a levarti la cinta dei pantaloni ed i pantaloni ti cadono alle caviglie. E fino a poche ore prima eri a un festino con amici. E ti rendi conto solo adesso che le tue mutande sono ancora lì.

 

Tornare a casa e levarsi i tacchi a spillo dopo una nottata trascorsa in discoteca. Addormentarsi. Svegliarsi alle nove, lavarsi e fare colazione con la tua compagna che ti dice che aspetta un bambino.

 

Quando verso le 15:30 bussano alla porta i testimoni di Geova. Parli un po’ con loro della vita, dell’amore e della religione. E poi offri loro un buon caffè con la cocaina al posto dello zucchero.

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