"Papà, ma questa maglia non mi piace. Voglio quella con i numeri". "Ma quella che vuoi tu non si abbina proprio col pantalone che hai". "Io voglio quella, uffaaaa".
"Papà guarda mi sta crescendo la barba". "Ma hai quattro anni, mi sa che è difficile". "Sììì veramente. Guarda qua". "Ma quella non è la barba, sono dei peletti che hai sul viso e sul mento". "Ma io voglio la schiuma come te".
DA2 da qualche tempo è nella fase vanità. Si guarda allo specchio, sceglie i vestiti, si vuole pettinare alla moda. Non è che mi dispiaccia tutto questo però a volte mi sembra di parlare con quelle fashion blogger che hannosempre ragione loroe che la moda è solocome la intendono loroe che se non ti vesticome dicono loronon sei nessuno. Va bè che in casa ci sono riviste come Vogue, Vanity Fair, Io Donna, D, Gioia, A e altre ancora, ma il bambino non sa leggere e non capisco come faccia ad essere così determinato nelle scelte. In effetti adora farecaccacon una di queste riviste appoggiata sulle gambe...e poi dice: "Vattene, chiudi la porta". Secondo me prende spunto dalle sfilate. Solo a guardarlo da lontano già sa se quel maglione ha una lana che punge o meno e di conseguenza comincia a scappare se non è di suo gradimento.
"Papà mi metti la gelatina?" "Ma devi andare a scuola. La mettiamo solo il Sabato e la Domenica". "Noooo, io voglio i capelli alzati". "Va bè però poca altrimenti si bagnano troppo e fa freddo". "Sì però alti alti come Hamsik". "Non ti preoccupare ti faccio un capello bellissimo". "Sì così li volevo". "Adesso però dobbiamo scendere altrimenti ci sgridano che facciamo tardi a scuola. Metti il giubbino, la sciarpa e il cappello che c'è la neve sul Vesuvio". "Sì però il cappello no". Mamma mia ho creato un mostro. Vuoi vedere che da grande viene uno di quelli che non si mette il casco sulla moto altrimenti si guastano i capelli?
P.S. Speriamo che oggi a scuola non si debba togliere le scarpe per un gioco altrimenti si noterà il tocco di stile dei calzini spaiati.
"L'eleganza è innata e non ha niente a chefare con l'essere ben vestiti" (Diana Vreeland)