Squillino le trombe, rullino i tamburi, ho incredibilmente trovato il tempo di andare al cinema e visto che il film eletto ad ovviare tale mancanza uscirà nelle sale italiane questo giovedì, ho ri-mutato i Monday Moods nella loro versione originale, i mai dimenticati – seppur poco apprezzati – Monday Movies.
Il film in questione è Crimson Peak del visionario Guillermo Del Toro, quindi tanto per iniziare, chi non ama le atmosfere decadenti, misteriose e le assi del pavimento che cigolano senza che nessuno le stia calpestando, ecco magari anche no. Ci sono modi migliori di spendere i propri soldi che per un film che già si sa che non sarà soddisfacente.
Fin dalla primissima battuta del film, pronunciata dalla biondissima Alice Edit, sappiamo che si tratta di una storia di fantasmi. Se non amiamo le storie gotiche vittoriane à la Mary Shelley (casualmente citata dalla protagonista wannabe scrittrice di romanzi), siamo ancora in tempo a lasciare la sala.
In questo film ci sono una biondina americana orfana di madre, un fratello e una sorella inglesi particolarmente appassionati di abiti scuri, un gruppo di americani diffidente dei due inquietanti stranieri e uno o più fantasmi che amano terrorizzare la biondina di cui sopra.
C’è poi un antico maniero in rovina che sorge in mezzo al nulla alla brughiera inglese, costruito su un terreno argilloso dal colore rosso acceso. Il tipo di edificio che ha popolato per anni i miei incubi, quando sognavo di un vampiro che voleva pasteggiare con le mie estremità inferiori e all’esterno del maniero c’erano solo distese di terreni aridi che scoraggiavano ogni eventuale tentativo di fuga.
Ma torniamo a noi, che i traumi pre-adolescenziali li lasceremo al giorno in cui finalmente deciderò di farmi rinchiudere in un sanatorium.
Crimson Peak è un film di Guillermo Del Toro a 360°, ma rispetto al terrificante Il labirinto del fauno, la storia tende a sfaldarsi e il finale è un po’ un WTF, come se la Universal a un certo punto avesse messo una scadenza alle riprese, determinando un arraffazzonamento delle parti mancanti.
Sì, lo so che i film non si girano seguendo la sequenza della sceneggiatura, era solo per dare l’idea.
Quindi se siete grandi appassionati dei film in cui il racconto è solido e non presenta arraffazzonamenti o cali di qualità, lasciate perdere. Al contrario, gli estimatori della bellezza estetica delle inquadrature, dei concetti espressi attraverso le luci e i colori, è un film che potrebbe piacervi.
Se c’è una morale in questo film, è ascolta i consigli della mamma anche se sono un po’ criptici o quando la mamma è uno scheletro terrificante.