MONDI MIGLIORI, POSSIBILI E VARI #mondo #socialità #coscienza

L’uomo non è stupido di per sé, almeno in assoluto. Ogni essere umano ha la sua intelligenza e persino la sua genialità. Ciò che tende a instupidirlo è la socialità omologante; in quanto omologazione, la socialità, almeno questa socialità usa e getta, esteriorizzata e superficiale, emargina l’emergente e l’emergenza, bollandoli rispettivamente con il marchio di egotismo e di infantilismo.

Ciò che i più chiamano Dio non è altro che lo spirito del mondo, vale a dire l’insieme delle mentalità degli allineati all’ordine costituito. Tale convinzione è così radicata nelle pseudo coscienze della gran parte degli uomini che l’ordine costituito viene considerato come ordine naturale, irreversibile e insindacabile. Ironia della sorte, tra la gran parte degli allineati all’ordine costituito uno dei temi più dibattuti nei salotti è l’ingiustizia del mondo, ovvero dell’ordine costituito da essi stessi eletto a divinità e ordine naturale.

Il migliore dei mondi possibili non è quello sul quale, in grazia di Dio, poggiamo più o meno stabilmente i nostri piedi e possiamo più o meno ragionevolmente sentire la vita come un dono. L’unico migliore dei mondi possibili è quello dove genio e talento non sono oggetto di invidia, in quanto considerati pregi individuali, ma strumenti per l’arricchimento del bene comune.

Il mondo (non la vita, ma il mondo) è così privo di logica e giustizia che ci deve essere per forza di cose un oltre in cui tutto si appiana; non un paradiso e un inferno, trasposizioni sciocche e infantili delle ridicole leggi del mondo, ma un non so che di indecifrabile agli occhi dei viventi che solo la coscienza universale può apprendere, comprendere e distribuire equamente. Certo, anche la vita è spesso crudele e inspiegabile, ma si situa oltre ogni logica e non si può che accettarla così com’è. Eppure, la gran parte degli uomini allineati tende a considerare irreversibile la crudeltà del mondo e si accanisce terapeuticamente quando la crudeltà della vita si manifesta in tutta la sua potenza.