“Siamo perfettamente in grado di individuare una ragazzina alla deriva negli immensi mari australi e non riusciamo a vedere dove cade un pallone sotto i riflettori di uno stadio affollato. Per la verità, lo vediamo benissimo tutti”. Così parlò Andrea Monti, direttore della Gazzetta dello Sport. Oggi il quotidiano più amato dagli sportivi pubblica in prima pagina (e sul sito internet) il suo “appello alla tecnologia”. Troppi svarioni degli arbitri ai mondiali.
“Nessuno vuole l’arbitro elettronico o la moviola permanente – precisa Monti – di strumenti ne esistono a bizzeffe. Si scelgano i più opportuni”. Allora andiamo a curiosare tra “gli strumenti” offerti dalla tecnologia al servizio dei Mondiali futuri.
Innanzitutto c’è Hawk – Eye. L’occhio di falco è il sistema informatico utilizzato nelle partite di cricket, tennis e altri sport per seguire visivamente il percorso della palla e ottenere la traccia immediata del percorso statisticamente più probabile. Nel tennis se ne tiene conto per l’assegnazione del punteggio. Hawk-Eye potrebbe contribuire a sciogliere i dubbi del direttore di gara.
Tecnologia Hawk-Eye
Qualcuno – lo stesso Blatter – dice che l’occhio di falco non sarebbe accurato. Risponde la stessa azienda produttrice, con un comunicato. “Hawk-Eye - si legge – è stato testato indipendentemente dalla English Premier League e dalla IFAB (International Football Association Board), e ha dimostrato di funzionare in tutte le prove”.
Goal Line Technology
C’è poi Goal Line Technology (GLT), sviluppato dalla Cairos technologies. Il sistema è basato su un microchip impiantato nel pallone e un campo magnetico per rintracciare la posizione della palla sul campo.
Sono due esempi. Si potrebbe cominciare da qui e poi perfezionare, chiedere agli sviluppatori di azzerare i contro in favore dei pro. Finora la FIFA ha avuto fifa delle innovazioni, ma dopo il Sudafrica non ci sono più alibi.