1989,1999 e 2015: ben tre le edizioni dei mondiali di sci alpino nella località del Colorado. Un tuffo indietro di 26 anni per riscoprire le tute da sci degli atleti.
Terza volta per la località sciistica statunitense nel cuore del Colorado e delle Montagne Rocciose: i mondiali di sci alpino 1989 erano la prima edizione esclusivamente a Vail mentre nel 1999 alcune gare furono organizzate a Beaver Creek e quest'anno si gareggia esclusivamente in quest'ultima località. I mondiali di Vail 1989 rimangono impressi nella memoria sportiva italiana: zero medaglie e il doppio ko di Alberto Tomba in gigante e slalom (quinto in super G) reduce dai due ori olimpici di Calgary 1988.
Le tute da sci dei campionati mondiali di sci alpino 1989
Il comitato organizzatore di Vail 2015 ha messo online un video con i momenti memorabili dei mondiali di sci alpino del 1989. Un salto indietro nel tempo con molte curiosità. Iniziamo dalla squadra italiana, che al tempo aveva la bellezza di tre tute da sci da gara.
Nelle discipline veloci (discesa e superG) la tuta azzurra Dubin presentava degli elementi decorativi in diagonale formati da dei quadrati neri. Casco di marca Carrera rigorosamente giallo fluo. Per il gigante la tuta da gara era di Colmar e presentava delle sezioni geometriche con colori arancione, verde e azzurro e le lettere in nero per formare la scritta Italia. Infine per lo slalom il maglione con le protezioni sulle braccia era del marchio Silvy Tricot con una combinazione di colori blu, verde e rosso.
I campioni dello sci come si vestivano ai mondiali di Vail 1989
Si notano subito molte differenze con l'attuale situazione. Prima di tutto tre discipline e tre tute da gara mentre oggi ne esiste una sola versione come design (poi piccole differenze soprattutto per gli slalomisti). Per gareggiare nel gigante non si indossava il casco (introdotto da Alberto Tomba ai Mondiali di Saalbach 1991) mentre la tutina aderente per lo slalom è stata introdotta dallo svizzero Paul Accola nei primi Anni 90. E sempre in slalom era abbastanza usato il casco in gomma della Conte of Florence introdotto dallo jugoslavo Rok Petrovič a metà Anni 80 per proteggersi dai pali snodati.
Gli atleti della discesa libera spesso adottavano il casco con una mentoniera più per un vantaggio aerodinamico che per proteggersi. Ai mondiali di Vail 2015 la mentoniera torna di attualità con l'azzurra Daniela Merighetti che grazie al laboratorio ortopedico Ortholab Sport riesce a proteggere la mandibola infortunata e gareggiare.
Più in generale spiccano marchi ormai finiti nel dimenticatoio come Descente che era fornitore tecnico della Svizzera ai tempi delle tute rosse e gialle con sponsor Kodak come anche per il team Usa. L'Austria era vestita da Asics con una tuta lilla e inserti biancorossi. La Germania Ovest vestiva già il marchio Bogner, ma senza il design poi diventato iconico con la zebratura. Su tutti spiccava il lussemburghese Marc Girardelli al tempo sponsorizzato Ellesse prima del passaggio al marchio Sergio Tacchini. E lo sponsor per il cronometro in tv era Olivetti.