Mondiali: Olanda sul podio, maledizione Confederations per il Brasile

Creato il 13 luglio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

I Mondiali 2014 sono al loro epilogo: la gara valida per il gradino più basso del podio vede scontrarsi un Brasile incenerito dalla corazzata tedesca e l’Olanda, ancora imbattuta nei 120′ in questa competizione. Con l’algerino Haimoudi a dettare legge, la formazione di Scolari presenta numerosi cambi rispetto alla debacle della semifinale, con Jo, Willian e Thiago Silva dal primo minuto e Maxwell all’esordio assoluto. Qualche modifica anche nell’undici guidato da Van Gaal, in quanto il fantasista Sneijder è rimasto vittima di un infortunio nel riscaldamento: De Guzman al suo posto e sfida senza numeri 10, visto lo stop a cui è obbligato il gioiellino Neymar. Per il contentino o per salvare la faccia, infine, il popolo brasiliano riempie anche l’Estadio Nacional Garrincha per sostenere fino alla fine i propri beniamini.

La partita incomincia subito con ritmi alti: i verdeoro pressano alto e l’Olanda fa girare palla con grande destrezza alla ricerca del varco buono, trovato dopo appena 120 secondi. Imbucata di Robben e trattenuta di Thiago Silva da ultimo uomo: graziato con la sola ammonizione, tuttavia l’intera squadra ne esce penalizzata, in quanto, nonostante il fallo fosse cominciato fuori area, l’arbitro concede la massima punizione. Sul dischetto si presenta Robin Van Persie, che infila la palla all’incrocio senza lasciare speranze a Julio Cesar, che pure aveva intuito. La Seleçao prova allora ad affacciarsi in avanti, ma le idee sono poche e confuse: l’Olanda non potrebbe chiedere di meglio e ne approfitta per ripartire in contropiede: appena superato il checkpoint del quarto d’ora di gioco, dopo un palleggio brillante degli uomini di Van Gaal, Robben serve De Guzman a destra, in sospetto fuorigioco, dai cui piedi nasce un cross malamente allontanato da Maicon, sul quale si fionda immediatamente Blind che, solo al centro dell’area, trafigge per la seconda volta un incolpevole Julio Cesar. Doppio vantaggio olandese e blackout Brasile. Come contro la Germania, gli ospitanti sono totalmente spaesati e le uniche fiammate sono frutto di calci piazzati quasi mai realmente pericolosi: solo al minuto 38′, David Luiz non arriva per un soffio sul pallone del possibile 1-2 e il grido di gioia dell’Estadio Nacional è rimandato, almeno fino al secondo tempo. Grande apprensione, infine, per Dirk Kuyt: dopo uno scontro di gioco, è costretto ad uscire temporaneamente per bloccare l’emorragia con l’applicazione di punti nella zona superiore del capo.

La seconda frazione si apre con l’ingresso in campo di Fernandinho, ma l’inerzia del match non sembra cambiare: è il solito Oscar a doversi caricare sulle spalle l’intera squadra, spesso costretto a scendere sulla linea dei centrocampisti per ricevere palloni giocabili. È ancora la Nazionale di Van Gaal a rendersi pericolosa con la propria stella più luminosa Arjen Robben: dopo un calcio di punizione battuto velocemente ed un triangolo con Blind, si invola in porta, ma Julio Cesar gli nega la gioia del gol con un intervento di piede. Dopo questa azione, la lucidità delle due squadre viene a mancare per lasciare spazio a non poco nervosismo: sono parecchie le entrate ruvide, soprattutto da parte dei giocatori verdeoro, i grandi delusi di questa spedizione. Solo all’ora di gioco Ramires tenta una conclusione, che però si spegne sul fondo ed è solo una piccola scintilla destinata a rimanere tale. Qualche minuto più tardi è Oscar a farsi vedere in attacco, ma il suo tentativo di procurarsi un rigore dopo un presunto contatto è punito con il giallo per simulazione da Haimoudi, decisione quantomai corretta, considerato anche che lo stesso Blind è costretto ad uscire per un colpo subito dal trequartista brasiliano. Dopo ciò, la Seleçao si eclissa totalmente dalla partita e i ragazzi di Van Gaal amministrano con tranquillità il doppio vantaggio, trovando addirittura la terza rete nel primo minuto di recupero dopo una azione molto simile a quella del 2-0: Robben serve Janmaat a destra, traversone nel cuore dell’area e Wijnaldum insacca alle spalle di Julio Cesar. Appena prima del triplice fischio, infine, il genio Louis Van Gaal sostituisce Cillessen non per parare dei rigori, ma per far assaggiare il campo di questi Mondiali anche a Michel Vorm.

RISULTATO FINALE: BRASILE 0 – 3 OLANDA (3′ Van Persie (r), 16′ Blind, 90′+1 Wijnaldum)

TOP – Vlaar e Robben: grande difesa e grande attacco è ciò che serve per vincere al gioco del calcio, e l’Olanda questa fortuna ce l’ha. Ron Vlaar non lascia passare nessuno questa sera e Arjen Robben fa il bello e il cattivo tempo, affondando come un coltello nel burro la difesa di Scolari e illuminando sempre con le sue giocate i propri compagni.

FLOP – l’arbitro e il Brasile: probabilmente non sarebbe cambiato molto, ma le prime due reti degli olandesi sono viziate da un rigore regalato e un fuorigioco non segnalato, per quanto impercettibile. Il Brasile, invece, esce a testa bassa anche stasera, confermando la maledizione della Confederations Cup: chi la vince, non trionfa ai Mondiali.


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