Come nel 1982 e nel 2006... Per Lippi non esistono ancora titolari in squadra.
svizzera-italia.jpgNella vita, soprattutto in quella sportiva, ci sono dei corsi e ricorsi storici: alla vigilia del Mondiale 1982, il 28 maggio fece 1-1 con la Svizzera (gol di Cabrini); quattro anni fa, era il 31 maggio, arriva lo stesso risultato (rete di Gilardino); oggi l'Italia esce con un pari a Ginevra, ancora per 1-1 (segna Quagliarella), prima della partenza per il Sudafrica. Solo un caso? Vedremo...
Rispetto alla gara persa 48 ore prima a Bruxelles contro il Messico, il ct Marcello Lippi può sorridere osservando i progressi dal punto di vista della condizione fisica. La squadra corre e, almeno a tratti, è anche in grado di creare gioco. Il top è ancora lontano come dimostra anche l’avvio della sfida, caratterizzato dai pericoli a cui si espone la sperimentale difesa azzurra, priva di Buffon e Cannavaro.
Il vantaggio elvetico arriva al 10’ non è una sorpresa. Inler riceve il pallone da N’Kufo, si accentra e fulmina Marchetti: 1-0. Gli azzurri incassano il colpo e ripartono, prestando il fianco però alle percussioni che sulla fascia destra confeziona la coppia Lichtsteiner-Behrami. Nemmeno la retroguardia elvetica è una fortezza e la dimostrazione è lampante al 14’. Montolivo ha il tempo di calibrare il cross per Quagliarella, che azzecca il colpo di testa vincente: 1-1. Dopo l’avvio molto vivace, con l’osservato speciale Cossu molto attivo, il ritmo cala e le occasioni diventano merce rara fino al 40’. Per due volte in pochi secondi Pazzini non riesce ad arrivare sul pallone: prima non trova la deviazione di testa sul cross di Maggio, poi non arriva ad agganciare l’assist di Montolivo. L’attaccante della Sampdoria prova a lasciare il segno in avvio di ripresa, quando finisce a terra dopo un contatto con Grichting: per l’arbitro, il francese Piccirillo, tutto regolare. Gli azzurri gestiscono il gioco e, rispetto alla prima frazione, non concedono praticamente nulla ai padroni di casa. Non mancano i contatti robusti e le ammonizioni, mentre le squadre cambiano volto per la prevedibile raffica di sostituzioni e diventa più difficile creare gioco. Menzione speciale per Maggio che sulla fascia destra continua a spingere dimostrando di avere grinta e polmoni: il 14 giugno, all’esordio mondiale contro il Paraguay, serviranno.Ed adesso ....missione SudAfrica!.
Lippi nelle interviste post-partita con la Svizzera ha dichiarato che ancora non c'è una squadra titolare, tutti i giocatori devono ancora conquistarsi il posto in squadra: «Non è un'Italia due questa, mica sono africani? Io avevo detto che facevamo due partite, una squadra contro il Messico e una contro la Svizzera.