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Mondo Cane 2 – Gualtiero Jacopetti, Paolo Cavara, Franco Prosperi

Creato il 05 agosto 2015 da Maxscorda @MaxScorda

5 agosto 2015 Lascia un commento

Mondo cane 2
Con "Mondo Cane 2" continua e si conclude la trilogia di Jacopetti e soci iniziata col primo "Mondo Cane" e proseguita poi con "La donna nel mondo". Parlo di trilogia perche’ a tutti gli effetti, il materiale girato per il primo film basto’ praticamente per realizzarne tre per quanto cio’ non fosse inizialmente in programma. Che la situazione sia anomala per cavalcare l’onda, lo si riscontra anche dal fatto che malgrado dai titoli di testa, il team sia il medesimo, in realta’ le parti erano gia’ in causa tra loro con forti dissidi tra i tre registi, la produzione e persino i due musicisti. Basti dire che Jacopetti era molto contrario all’uscita del secondo "Mondo Cane" ma cio’ non impedi’ alla Cineriz di guadagnarci ancora qualcosa, perche’ e’ vero che il film non incasso’ quanto gli altri due ma ando’ ugualmente molto bene al botteghino.
Era il periodo in cui Jacopetti ancora doveva riprendersi dalla tragica scomparsa della compagna Belinda Lee e uscire dalla dipendenza da morfina. Pendevano in realta’ sulla sua testa altri grattacapi, come l’accusa per tentata violenza a due prostitute minori a Hong Kong, dove giro’ guarda caso un reportage sull’argomento e nulla fa escludere si sia trattato di una vendetta da parte delle autorita’ o chi per loro.
Belinda Lee gli credette, la stampa avversa ovviamente no. Tutto questo pero’ non fece altro che alzare l’interesse per i suoi film rinforzando ancor piu’ la sua leggenda.
Il film comunque resta il piu’ debole dei tre. Spompato perche’ ripetitivo, il senso del raffazzonato si fa forte del riconoscere il girato di cose gia’ viste e le sequenze nuove sanno di seconda scelta.
Jacopetti non smette di graffiare, anzi ammolla in partenza due belle sciabolate nei denti agli inglesi rei di aver censurato il suo film causa la sequenza iniziale dei cani del primo episodio e ci riesce mettendo in mostra l’etica di gente che ai cani taglia le corde vocali prima di vivisezionarli ma per il resto, anche sul fronte testi, il risultato e’ nettamente inferiore ai primi episodi. Certo, c’e’ la famosa e controversa scena del monaco buddista che si da’ fuoco, scena rivelatasi poi un falso ma Jacopetti si difese affermando di aver ricostruito qualcosa che davvero avveniva ed era avvenuto esattamente in quel modo. Se ne puo’ discutere ma oggi lo chiamiamo docufiction percio’ Jacopetti ancora una volta fu un precursore e del resto non e’ un’operazione poi tanto diversa da quella che l’osannatissimo Rosi compiva in quegli stessi anni ma come dire, il suo era impegno civile altroche’.
Ad ogni modo qualche momento importante ed impressionate c’e’ ma si collega con "Addio Africa" quindi ne scriviamo li’.
Da vedersi per completezza.

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