Un mondo senza legge, dove denaro e violenza sono gli unici mezzi per sopravvivere, dove gli onesti sono ai margini della società e i loro diritti vengono sistematicamente schiacciati, mentre gli usurpatori, crudeli e macchinatori hanno in mano il mondo. Questa la terribile ambientazione di Mondo senza fine, la serie tratta dall’omonimo romanzo di Ken Follett del 2007, che si è appena conclusa su Sky Cinema.
Mondo senza fine è il seguito de I pilastri della terra, lo storico bestseller a firma dello stesso Follett, con 14 milione di copie vendute, adattato per il piccolo schermo nell’ottobre 2010. Ciò che accomuna le due serie – e i due romanzi – è la località di Kingsbridge in Inghilterra.
Kingsbridge è un paese immaginario: è la Vigata di Ken Follett. E’ lì che ha ambientato I pilastri della terra ed è lì che, 150 anni dopo, si svolge Mondo senza fine.
Passiamo dall’Inghilterra del XII secolo a quella del XIV e ciò che resta, oltre a qualche imprecisato discendente, è la grandiosa cattedrale. Siamo all’inizio della sanguinosa guerra dei Cent’anni. L’Inghilterra contro la Francia. La società inglese è stremata dalle tasse, mentre aldilà della Manica, l’oscuro presagio della peste si sta sviluppando in Europa.
Follett ci mostra una società, se possibile, ancora più depauperata e intrisa di vizi: nella chiesa inglese trecentesca non esistono più figure come il Priore Philip (Matthew Macfadyen), monaco intraprendente, animato da virtù cristiana. Nel Mondo senza fine la Chiesa è sporca e nemica degli uomini giusti e solo nell’autodeterminazione laica del singolo sarà possibile un risanamento sociale. Sono Caris e Merthin – lei esperta di medicina e lui mastro costruttore – due giovani a cui la Chiesa e la Corona hanno ucciso e strappato i famigliari, l’unico barlume di luce nel profondo buio di quel mondo.
All’apertura verso l’esterno e al riscatto sociale del popolo, si oppone fortemente la Chiesa, preoccupata solo di racimolare ricchezze all’interno del priorato e di mantenere il suo dominio su Kingsbridge. Tutte le decisioni e le innovazioni per migliorare la vita della città sono osteggiate dal neoeletto – con l’inganno ovviamente – priore Godwyn.
La società di produzione tedesca Tandem Communications ha fatto bingo: dopo aver acquistato i diritti di riadattamento de I pilastri della terra, è riuscita a chiudere l’accordo anche per il seguito del romanzo dello scrittore britannico. Una gigantesca coproduzione tedesco-canadese tra 5 società per un vero e proprio kolossal televisivo, acquistato in Germania, Spagna, Regno Unito, Italia, Ungheria, Canada e Stati Uniti. Tra i produttori esecutivi ci sono Ridley e Tony Scott, mentre la sceneggiatura è stata affidata a John Pielmeier, che aveva già adattato I pilastri della Terra.
In realtà, più che a un mondo senza fine, il titolo originale, World Without End, si riferisce all’ultimo verso della preghiera Gloria Patri, la cui traduzione in italiano è “Per tutti i secoli dei secoli”.Spettacolare nelle im- magini, con un buon cast – Cynthia Nixon, la Miranda di Sex and the City è la subdola Petranilla, mentre Ben Chaplin è Sir Thomas Langley – la serie ti prende malgrado bene e male siano tagliati con l’accetta e malgrado certi passaggi narrativi frettolosi e ingenui. Da questo punto di vista I pilastri della terra era molto più convincente (vedi il trailer) .
Con l’accetta sono tagliate anche braccia e gambe, secondo i dettami della chirurgia dell’epoca che amputava a tutto spiano e curava le ferite con impacchi di letame fumante. Perciò mandate a letto i bambini perché state per entrare in un Medio Evo cruento e torbido, con omicidi, stupri, combattimenti all’ultimo sangue, impiccaggioni e sbudellamenti. Ma anche questo è nello spirito del tempo.