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Monella...autonoma

Da Marisnew
Cara Lilli,

ho letto e apprezzato questo bel post di Mamma Claudia sull'autonomia dei bambini e su come le maestre di suo figlio abbiano spronato i genitori a collaborare con loro per responsabilizzare i piccoli scolari, aiutandoli così a maturare.

Ho riflettuto molto su questa cosa e devo dire che è vero, spesso noi genitori siamo i primi ad avere timore di lasciare che i bambini facciano le loro esperienze. Naturalmente non significa che si debba dare carta bianca ai nostri figli, permettendo che facciano come vogliono, senza mai intervenire. C'è sempre il giusto mezzo, come in tutte le cose.

Quando poi si ha un figlio con una disabilità o un qualsivoglia disturbo, l'istinto di protezione è ancora più forte, anche se magari razionalmente si sa che il bene del bambino è di essere spronato e indirizzato verso l'autonomia, appunto. Il tutto compatibilmente con il tipo di problema, certo. 

Ad esempio, è necessario anche riconoscere e accettare i limiti o rispettare i tempi di un bimbo con un disturbo pervasivo dello sviluppo come quello della mia monella. Ma, una volta fatto ciò, c'è il passo successivo: aiutare il bambino a crescere e raggiungere i suoi specifici piccoli-grandi traguardi in autonomia.

E la monella sta proprio crescendo, Lilli.Non sai che gioia è vedere come, un passetto dopo l'altro, non senza qualche inciampo, lei stia andando avanti per la sua strada verso l'autonomia.

Avevo paura del passaggio alla scuola primaria, lo confesso. Molta più paura di quanto magari esternassi. Temevo proprio problemi di adeguamento alla nuova realtà, al di là delle difficoltà legate allo studio vero e proprio. Eppure lei mi ha come sempre dimostrato di essere capace di affrontare il cambiamento, senza correre ma con determinazione.

E da un paio di settimane, all'arrivo davanti scuola alle 8:20, lei subito cerca una sua amichetta (che poi non è neppure la sua compagna di banco) quando non è l'altra a cercare lei. Spesso c'è una terza bimba con loro. Insieme aspettano che suoni la campanella, scambiandosi qualche battuta e sorridendosi. Io resto a qualche passo di distanza e sorrido a mia volta. Lei tra le tre è quella che tiene lo sguardo un pò basso, che dice meno parole e che è meno disinvolta. Ma è con loro. Non sta a controllare di continuo se io ci sono.


"Driiiiiiin!!!"  

Un cenno di saluto verso di me e poi la vedo entrare a scuola, mano nella mano con le sue amichette.

E mi emoziono perchè lei è la mia monella e sta diventando grande.

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