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Monetina

Da Eucuri

Mi piaceva suonare e cantare da solo. In compagnia soltanto una volta con l’ex coinquilina, ora trasferitasi. Consapevole della mia tonalità e velocità, rifiutavo quelle degli altri. Un giorno sentii una voce dal piano di sopra canticchiare sui miei accordi. Che fastidio. Ma mi abituai. O forse avevo modellato le mie dita alla sua voce. Quando sentivo i suoi passi, cominciavo a suonare. Se batteva un colpetto sapevo che non le piaceva o non la conosceva. E inserivo monetine di speranza in questo jukebox mentale fino a quando non la risentivo. Quando sbagliavo sapevo che sorrideva, pur essendo al piano di sopra. E quando lei sbagliava le accarezzavo il volto, pur essendo al piano di sotto. Accadde che il padrone di casa mi comunicò che la camera accanto era stata affittata. Speravo fosse qualcuno muto. Il giorno del trasloco mi rinchiusi e iniziai a suonare, porgendo l’orecchio al tetto. Niente. Panico. Ma, ad un tratto, ecco dalla stanza a fianco un colpetto. Monetina.

Playlist aggiornata! Un bel duetto ci stava – per i curiosi la suono/canto davvero (non qui ovviamente) ;)



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