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Monitor PC: come e quale scegliere per il tuo computer?

Creato il 17 luglio 2014 da D4rkid @ipertutti

Monitor PC come e quale scegliere per il tuo computer

A prescindere dall’uso che ne farai, scegliere un monitor per il tuo computer potrebbe essere più difficile di quanto pensi perché potresti acquistarne uno che ha delle funzionalità che poi non userai, tralasciando invece quelle che contano davvero. Inoltre, non credo che comprerai un monitor per PC al mese quindi potresti pentirti seriamente della spesa che hai fatto, soprattutto se è costato parecchi soldi. Ecco pertanto che in questo articolo cercherò di spiegarti come e quale monitor per PC scegliere.

Come e quale monitor per PC scegliere?

Per cercare di scegliere il monitor più adatto alle tue esigenze, bisogna tenere conto delle caratteristiche più importanti e solo successivamente di quelle marginali. Quello che incide di più sul prezzo finale è la tecnologia usata per il pannello, poi a seguire c’è la risoluzione, la dimensione della diagonale (espressa in pollici), lo spazio dei colori, la luminosità, l’omogeneità dell’area di visualizzazione, la frequenza di aggiornamento, il tempo di risposta, l’angolo di visione, il tipo di finitura, la tipologia ed il numero di ingressi presenti, il consumo, la struttura, la forma della base ed anche il tipo e la durata della garanzia.

Risoluzione e dimensione della diagonale

Le risoluzioni elevate permettono di avere dettagli più nitidi ma, nello stesso tempo, servono dei pannelli che hanno delle dimensioni appropriate quindi, la risoluzione e la dimensione della diagonale, dovrebbero essere sempre valutate in base all’effettivo utilizzo del monitor e non basandosi solamente sull’importo finale da spendere. Detto questo, ecco qualche semplice consiglio su come dovresti scegliere la risoluzione e la dimensione della diagonale più appropriata:

  • per una risoluzione Full HD (1.920 x 1.080 pixel), la scelta può ricadere da un minimo di 22 ad un massimo di 27 pollici con un rapporto d’aspetto di 16:9. Questa risoluzione può andare bene per giocare con i videogiochi o per guardare film ma potrebbe non essere adeguata se devi lavorarci ogni giorno;
  • per risoluzioni più elevate, quindi a partire da 2.560 x 1.440 pixel (cioè Quad HD o anche chiamata Wide Quad HD), consiglio di non scendere mai sotto i 27 pollici di diagonale. Queste risoluzioni si prestano bene soprattutto per chi deve lavorare con foto e video;
  • per risoluzioni Ultra HD, cioè 4K (esiste anche il Full UHD, cioè 8K, ed il Quad UHD cioè 16K, dove K significa “kilo”, “mille” o, ancora meglio, “mila”), cioè 4 volte la risoluzione del Full HD (ovvero 3.840 x 2.160 pixel), consiglio di non scendere mai sotto i 30 pollici. Queste risoluzioni di solito possono essere impiegate in ambito professionale ma, scheda video permettendo, anche per godersi i videogiochi di ultima generazione con il massimo dei dettagli.

Tecnologia dei pannelli: TN o IPS?

La tecnologia del pannello indica il tipo di cristalli liquidi ed il sistema di retroilluminazione utilizzato (che nei monitor più recenti può essere a LED) ed entrambe incidono sull’ampiezza dello spazio dei colori e sulla precisione con cui il segnale viene “tradotto” nella gradazione finale. Da questi e da altri fattori dipendono anche la luminosità, il contrasto e l’angolo di visione che il monitor è in grado di offrire.
La tecnologia più utilizzata è quella LCD (cioè Liquid Crystal Display), che viene impiegata per la costruzione vera e propria del monitor, e può essere basata su due differenti tipologie infatti esistono i pannelli TN (da Twisted Nematic) e quelli di tipo IPS (da In Plane Switching).
I pannelli con tecnologia TN, oltre ad essere sul mercato già da diverso tempo, hanno una frequenza di aggiornamento molto maggiore rispetto a quella offerta dai pannelli IPS, un tempo di risposta minore (non è raro infatti trovare pannelli TN con un tempo di disposta di 1 ms) e consentono di ottenere una frequenza di aggiornamento anche fino a 144 Hz, che è una frequenza particolarmente adatta per visualizzare le immagini in 3D (soprattutto dei videogiochi), mediante l’utilizzo di occhiali di tipo attivo (come ad esempio quelli impiegati da Nvidia con la tecnologia 3D Vision) o di tipo passivo. Per quanto concerne invece i monitor con tecnologia IPS, i loro punti di forza riguardano il modo con cui sono in grado di riprodurre i colori (fino a 1,07 miliardi di colori contro “solo” i 16,7 milioni dei pannelli TN) e gli angoli di visione particolarmente elevati, difatti, i monitor con tecnologia TN, risentono della resa cromatica e della luminosità, soprattutto guardandoli lungo la verticale.

Finitura

La finitura è uno strato che viene posto davanti al pannello e può essere opaca, cioè antiriflesso, oppure lucida. Tramite una finitura antiriflesso si cercano di arginare i problemi che derivano dalla luce dell’ambiente circostante e dai riflessi che vengono provocati da oggetti posti nelle vicinanze del monitor. Mediante la finitura lucida si ottengono invece dei colori più vivi e luminosi, solamente che si ha un fastidioso problema con i riflessi provocati dall’ambiente in cui si trova il monitor.

Ingressi

Ad incidere sulla scelta del monitor potrebbe essere anche il numero e la tipologia di ingressi (ed eventualmente di uscite) presenti. Oggigiorno un monitor che si rispetti dovrebbe avere come minimo una porta DVI, una HDMI e magari anche una DisplayPort. Per quanto riguarda l’HDMI e la DisplayPort, bisogna stare attenti anche alla versione (e all’HDCP) della porta presente sia sul monitor che sulla scheda video perché, tra una versione e l’altra, possono cambiare diverse cose come ad esempio la risoluzione massima supportata, il data rate massimo, il supporto al Dolby TrueHD (e/o al DTS HD), il campionamento audio, la profondità dei colori, eccetera, e questo potrebbe portare ad inutili, quanto spiacevoli, problemi di compatibilità tra monitor, schede video, proiettori, smart TV e simili per cui, informati il più possibile prima dell’acquisto.

Consumi

Un buon monitor dovrebbe avere anche consumi ridotti ed il supporto a diverse certificazioni energetiche (ma non solo). Comunque, le certificazioni da tenere in considerazione sono: Energy Star, EPEAT, RoHS e TCO.

Struttura

Una delle ultime cose da valutare nello scegliere un monitor riguarda i materiali impiegati ed anche le proprietà costruttive nonché la disposizione ed il tipo di pulsanti (volendo, anche touch). Se è possibile, cerca quindi di scegliere sempre un monitor che abbia una base solida e regolabile almeno in altezza e, inoltre, verifica la presenza dell’attacco Vesa se pensi di utilizzare il monitor attaccato ad una parete o di dotarlo di un braccio per un movimento regolabile anche in profondità.

Garanzia

La durata e il tipo di garanzia sono altri aspetti da prendere in considerazione prima dell’acquisto, perché possono sempre esserci difetti che si manifestano solo dopo il montaggio (o dopo il primo avvio) del monitor. Di solito, per i monitor più costosi, la garanzia permette di avere la sostituzione dello schermo anche quando ci sono problemi con un solo pixel mentre, per i modelli più economici, la sostituzione in garanzia è “ammessa” solo quando c’è un certo numero di pixel che sono spenti o che non funzionano correttamente.

Conclusioni

Arrivati a questo punto dovresti avere le idee più chiare sulle caratteristiche dei monitor per computer. Eccoti quindi qualche semplice consiglio su come e quale monitor per PC scegliere in base alle tue esigenze:

  • se devi gestire video, hai bisogno di molto spazio per gli strumenti di editing, per la timeline e per le anteprime quindi il monitor dovrebbe avere le seguenti proprietà: finitura antiriflesso, una diagonale da almeno 27 pollici, una risoluzione di almeno 2.560 x 1.440 pixel ed un pannello IPS, il tutto ad un prezzo intorno ai 1.000 euro. Se invece devi gestire foto, hai bisogno di immagini definite e di colori uniformi e fedelmente riprodotti quindi il monitor dovrebbe avere una finitura antiriflesso, una diagonale da 27 pollici, una risoluzione minima di 2.560 x 1.440 pixel, una palpebra, una base con supporto regolabile ed un pannello IPS da 1,07 miliardi di colori con un prezzo che potrebbe anche superare i 2.000 euro;
  • se devi gestire applicazioni di progettazione tecnica (ad esempio CAD, CAE e CAM), rendering o grafica 3D, il pannello dovrebbe sempre avere una finitura antiriflesso, con tecnologia IPS, una diagonale da 27 pollici ed una risoluzione di almeno 2.560 x 1.440 pixel anche se l’Ultra HD può essere una valida alternativa ma, in questo caso, la diagonale dovrebbe essere almeno da 30 pollici, altrimenti, a lungo andare, l’alta risoluzione potrebbe portare ad un affaticamento della vista. Il prezzo in questo caso può oscillare tra i 500 ed i 1.500 euro;
  • se devi giocare, un buon monitor da gaming dovrebbe avere una finitura antiriflesso, un pannello TN, con un basso tempo di risposta, una frequenza di aggiornamento anche di 120 Hz (se vuoi giocare in 3D), una diagonale da almeno 24 pollici, una risoluzione Full HD (1.920 x 1.080 pixel) e magari il supporto alla tecnologia Nvidia G-SYNC. Come prezzi si parte da circa 200 euro fino a superare anche i 600 per i monitor con diagonale maggiore;
  • se sei alla ricerca di un monitor multimediale, magari con webcam e altoparlanti integrati, la finitura del pannello dovrebbe essere lucida, la risoluzione del monitor potrebbe ricadere da un minimo di 23 a un massimo di 27 pollici, con una risoluzione Full HD (1.920 x 1.080 pixel), un pannello IPS (magari economico ma pur sempre con angoli di visione migliori) e un prezzo che non dovrebbe superare i 400 euro;
  • se lavori in ambiente finanziario, nello sviluppo di software o con applicazioni su più finestre, il monitor potrebbe avere una diagonale anche da 29 pollici, con un rapporto d’aspetto di 21:9, una risoluzione di 2.560 x 1.080 pixel, un pannello IPS, un supporto regolabile in altezza e, nello stesso tempo, una base molto robusta per sorreggerne il peso. Ricorda inoltre che un monitor ultrawide è da preferire a due monitor classici perché permette di evitare il fastidioso problema delle cornici che si otterrebbe invece affiancando due monitor tradizionali. I prezzi dovrebbero oscillare tra i 500 ed i 700 euro;
  • infine, per la casa e per l’ufficio, un buon monitor dovrebbe avere una finitura antiriflesso, un pannello IPS (con una diagonale almeno da 22 pollici), una risoluzione anche di 1.680 x 1.050 pixel, certificazioni TCO, EPEAT, Energy Star e RoHS, un supporto regolabile sia orizzontalmente che verticalmente e, possibilmente, l’ingresso DVI altrimenti va bene anche con l’obsoleta VGA. Un consiglio: quando possibile, cerca di collegare il monitor sempre tramite l’interfaccia digitale (cioè tramite DVI), perché in questo modo avrai immagini e caratteri più nitidi oltre ad un miglior controllo da parte degli strumenti software del computer.

Per quanto riguarda le marche migliori, la scelta ricade tra: AcerASUS, BenQ, Dell, EizoHannsG, HP, LG, Nec, Philips e Samsung. Inoltre, se vuoi un ultimo suggerimento, lascia perdere i monitor con sintonizzatore TV integrato perché occupano solo prezioso spazio e consumano di più: se proprio vuoi guardare la televisione anche sul computer, comprati invece un adattatore USB oppure un set-top box da poche decine di euro.

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