Siccome da qualche parte c'era addirittura scritto che io sarei un blogger, e siccome questo è un blog che commenta l'attualità (soprattutto politica), in linea teorica il mio compito - e quello del "bravo blogger" che é poi tipo il bravo presentatore - é commentare quel che sta succedendo. Ma ci sono una serie di motivi, sul perché preferisco tirarmi indietro.
E mi tiro indietro con una sorta di ammissione di colpa. Perché in fondo, é praticamente successo tutto quello che avevo detto non sarebbe dovuto succedere. Sia chiaro, non é che avrebbero dovuto ascoltare me: nessuno, di nessun partito. Anche perché quel che penso, e pensavo, non rappresenta il grosso del volere popolare: dunque neanche i numeri, sarebbero stati dalla mia parte.
Ci sono almeno tre aspetti (seguiranno adeguati link) che sanciscono la mia resa. Vado in un ordine (cronologico) con cui sono apparsi sul blog.
Il primo, riguarda il governo e ne parlavo prima delle elezioni del Quirinale, e riguarda il fatto per cui dicevo che il Pd non avrebbe dovuto fare un "accordo politico di governo" con il Pdl. I fatti dicono che é andata diversamente. Adesso, senza polemiche, il Partito Democratico guida un governo con dentro membri che hanno votato che Ruby era la nipote di Mubarak.
Poi c'é la questione Capo dello Stato. Avevo detto Prodi, ma con i tempi giusti. Ma dicevo che con quei tempi giusti sarebbe andato bene anche Rodotà (ricordo che secondo quei tempi, Rodotà non sarebbe potuto essere un candidato di Grillo). Hanno votato Napolitano, che sinceramente é il miglior Presidente che io ricordi e che ha fatto un gesto che definirei eroico dando la sua nuova disponibilità, anche andando oltre quello che aveva dichiarato soltanto pochi giorni prima - e che sia chiaro, era la sua vera volontà. Ma Napolitano non era quello che avevo in mente e che avrei voluto. Per varie ragioni, tra cui non sottovaluterei delle ineleganti (quanto oggettive) questioni d'età. Che non significa che é un vecchietto non più capace di portare avanti la baracca, ma le energie saranno quel che sono. Anche se a vedere come ha condotto la fase successiva all'elezione, potrei essere prontamente smentito.
Poi c'é il nome di Letta. Che dico subito che é un politico della mia area, da sempre, e da sempre ho condiviso. Il passaggio durante le primarie, ha fatto un po' cambiare la mia opinione, ma questo é molto meno importante. Letta era un buon nome per un governo Pd, comunque, e meglio di Bersani sicuro. Dicevo anche che forse Renzi, di nome, sarebbe stato quello che sparigliava davvero il gioco, anche se arrivava in un modo non proprio lineare. Ma sarebbe stato il modo per scavalcare i tempi, recuperando un po' quello che si era perso. Non ci credevo, e nemmeno mi piaceva molto come soluzione per lui (dicevo dei passaggi di legittimazione, per partito, primarie ed elezioni). Ma restava comunque il nome della mia fanta-politica (notare che ci si é andati molto più vicini, di quanto si possa credere a quel fanta). Sempre in quella occasione dicevo anche che il nome di Letta invece, forse avrebbe riportato quel tempo indietro di qualche anno. E avrebbe perfino legittimato la teoria - legittimato sta a significare che avrebbe fornito un qualche dato a favore, e non significa che avrebbe dimostrato la tesi finale - di Grillo dell'inciucio old school. Che un po' é vero e un po' no. Ma qua si esce dall'analisi di "quel che avevo detto", e si passerebbe a "quel che dico", che come dicevo non voglio affrontare.
Non mi resta di alzare le mani. Arrendermi, circondato dalla realtà.
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