1. A scoprirlo fu Felix Santschi, nel 1903, ma fu August Forel, nel 1905, a capire che era un parassita, mentre fu Edward Wilson, nel 1971, a descriverne il comportamento, che Richard Dawkins prese a esempio, nell’ultimo capitolo de Il gene egoista (1976), per formulare la teoria che di lì a poco avrebbe esposto e argomentato ne Il fenotipo esteso (1982): «Il comportamento di un animale tende a massimizzare la sopravvivenza dei geni che determinano quel comportamento, indipendentemente dal fatto che i geni si trovino nel corpo dell’animale che abbia quel particolare comportamento». In altri termini, il Monomorium santschii (Wheeleria santschii, prima della revisione tassonomica delle Myrmicinae ad opera di George Ettershank, nel 1965) è prova provata che il parassitamento non è strategia, ma tattica, e che l’organismo è mero strumento di geni che cercano di assicurarsi il perpetuamento anche attraverso lo sfruttamento di organismi che invece avrebbero interesse a perpetuare i propri. Richard Dawkins ci presenta il Monomorium santschii come parassita che, al pari di alcune varietà di Bothriomyrmex, si infiltra in formicai di diversa specie per sostituirsi alla regina e manipolarne le operaie, ma con una differenza non irrilevante: mentre il Bothriomirmex regicidus e il Bothriomirmex decapitans, per esempio, si introducono nel nido di un’altra specie di formiche, cercano la regina, le saltano in groppa e le tagliano lentamente la testa, facendosi così adottare dalle operaie rimaste orfane che, senza nulla sospettare, accudiscono le loro uova e le loro larve, il Monomorium santschii si risparmia la fatica di decapitare la rivale e ottiene lo stesso risultato in altro modo. Scrive Dawkins:
Il riferimento all’incidente stradale potrà sembrare un’ignobile porcata, ma solo a commettere l’errore di antropomorfizzare il parassita. 4. Il meccanismo grazie al quale ilMonomorium santschii riesce a manipolare le formiche operaie di altre specie per assecondare i propri fini, abbiamo visto, non è del tutto chiaro. Relativamente chiaro, invece, è quello grazie al quale Pannella pensa di poter convincere i grillini ad accettare il ruolo di gregari di un nuovo leader: promette una promozione sull’asse evolutivo della specie.
Non dovrebbero opporre resistenza, i grillini, in fondo non sono figli di Grillo e di Casaleggio, ma quei cattolici e di quei comunisti di cui Pannella è certo di aver interpretato i desideri e i bisogni.
Accettare il parassitamento radicale sarebbe onorare un debito che i genitori hanno nei confronti di Pannella, chissà, ritrovare la loro reale identità genetica che hanno smarrito andando dietro Grillo. Il Monomorium santschii vi offre un
’occasione da non perdere, sennò il vostro rimarrà per sempre un formicaio di merda. La promozione sull’asse evolutivo della specie, invece, vi trasformerà da qualunquisti a liberali. C’è un precedente, anzi, un prototipo.Sul piano storiografico, un gran mucchio di cazzate. Davvero arduo
immaginare un fondo liberale dei qualunquisti. Si dichiaravano favorevoli al protezionismo di Stato, denunciavano «la criminosa e infruttifera cretinaggine che è l’anticlericalismo di maniera e il laicismo parolaio e inconcludente», rivendicavano di avere come punto di riferimento morale «l’etica cristiana, che vogliamo accettare e accettiamo dalla Chiesa Cattolica, maestra davanti alla quale vogliamo chinare e chiniamo umilmente il capo», consideravano i partigiani «branchi di jene e di sciacalli, rinnegati che per vent’anni congiurarono alla perdita della Patria, che affondarono nelle carni martoriate del paese gli stili acuminati della vendetta e dell’odio». Sarà per questo che ad essere contrario ad un accordo con loro ci fu in prima linea Luigi Einaudi.In ogni caso, il Partito Liberale fece l’accordo con L’Uomo Qualunque quando era segretario Roberto Lucifero e non Manlio Livio Cassandro. Per inciso, l’accordo trovò nelle urne un risultato disastroso che portò al cambio della segreteria. Chissà che in questo senso la lezione non possa tornare utile ai grillini.Il Buonsenso arrivò ad una tiratura di 280.000 copie: meno delle 830.000 cui arrivò L’Uomo Qualunque, ma «limitatamente poche»?Sul piano politico, invece, salta all’occhio che Pannella non trovi nulla di fascista nel M5S, mica come quel fetente di Bersani. L’insulto e la minaccia urlati in piazza, l’istinto forcaiolo esibito a grugno truce, il pauroso deficit di democrazia interna, le sparate sui figli degli extracomunitari, la Mafia è meglio dello Stato, torniamo alla lira, usciamo dall’Unione Europea –niente paura, ci pensa Pannella, coi suoi pipponi.
E Grillo? Grillo sarà così grullo da porgere la guancia al bacio della morte?