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Creato il 25 agosto 2013 da Ffc
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Quando a giugno mi sono accorto della sua sospetta inattività e non riscontrando traccia della sua programmazione nelle pagine degli spettacoli l'ho dato per spacciato. Dopotutto una monosala di quartiere relegata negli ultimi anni a proiezioni di seconda, se non di terza visione (gergo ormai antiquato ai giorni nostri), secondo le logiche dell'entertainment contemporaneo non dovrebbe nemmeno esistere. Eppure entrare all'Uto-Kino è stata per anni un'esperienza da autentico cinefilo. Nessun bisogno di prenotare (l'Uto-Kino in Internet non c'è mai arrivato), certi che la sala non avrebbe registrato il tutto esaurito: a chi mai può interessare la visione di un film “impegnato” già programmato nell'ufficiale circuito d'essai cittadino. Varcata la soglia, dopo aver pagato il prezzo più economico offerto da un cinema di Zurigo, si entrava nel passato, sinonimo di precarie sedie di legno, pavimenti scricchiolanti, schermi troppo piccoli e troppo alti, e decori impolverati abbandonati a se stessi... Fuori una facciata che parlava da sola. Non ci avrei scommesso un franco sul suo futuro. Impressione quanto mai errata , perché mercoledì prossimo, 28 agosto, riapre (o forse risorge) l'Uto-Kino, dal 1927 una “Lichtspielstätte” più unica che rara. Il proprietario ha deciso di affittare la struttura affidandone la gestione al gruppo Arthouse che durante l'estate l'ho ha completamente rinnovato senza modificarne la tradizione. Nonostante le nuove poltrone, uno schermo più grande, nuovi sistemi di proiezione e audio, botteghino e toilette rinnovati il fascino è rimasto. Come pure la facciata esterna che continua a parlare da sola, forse ora con maggior fierezza. L'UTO, come oggi più semplicemente si chiama, si aggiunge agli altri 4 cinema del circuito, che attraverso due duplex (è semplicemente un cinema con due sale), può contare su 7 schermi su cui, attraverso una funambolica programmazione, possono essere proietti anche fino a 20 film differenti. I cinema di Arthouse, già membro di Europa Cinemas e che da 30 anni si impegna nella promozione di film e documentari di qualità provenienti da tutto il mondo, valgono da soli un pellegrinaggio: dalla proiezione disassata dell'Alba, ai film “LunchKino” in pausa pranzo proposti dal Le Paris, dal Movie, duplex verticale arroccato in una stradina tutta in salita del Niederdorf, al Piccadilly, duplex, questa volta orizzontale, che ha unito due monosale a fianco di un pratico ristorante. Zürich mon amourNon me ne vorrà il 91enne regista Alain Resnais se mi sono permesso di storpiare il titolo di uno dei suoi più celebri film. Ma quale miglior definizione per sottolineare la tradizione cinematografica che può vantare la città. In pochi sanno che Zurigo compete solo con Parigi e Berlino per numero di schermi procapite in Europa. E i cinema “d'art et d'essai” giocano un ruolo non marginale per mantenere alta questa media. Oltre ad Arthouse, va segnalato il Riff-Raff che con con le sue 4 sale (in progetto ne ha altre 5 da edificare non lontane dall'UTO) che garantiscono una dozzina di pellicole settimanali e i frequentatissimi Bar e Bistro è divenuto un punto d'incontro che eleva a trendy la frequentazione di un cinema specializzato in "Studiofilm". C'è poi lo Xenix, cinema e bar ricavati in una “baracke” e gestiti dal Filmclub Zürich che propone una programmazione da cineteca proponendo quotidianamente 3, 4 o anche 5 titoli. Infine il Filmpodium, la cineteca ufficiale di Zurigo gestita dal dipartimento culturale della città con sede a pochi passi da Paradeplatz. Nei suoi spazi architettonici, risalenti agli anni '40 post bellici e che rivendicano un passaggio obbligato, vengono proiettate esaurienti retrospettive declinate nei temi più eterogenei (registi, attori, territori, periodi...). Spazio permeabile e curioso verso il cinema e la sua arte, il Filmpodium ospiterà nell'aprile 2014 la seconda edizione del peculiare e coraggioso International Arab Film Festival Zürich.Dimenticavo: l'UTO è arrivato finalmente in Internet!34-2013

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