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Monotono?

Creato il 03 febbraio 2012 da Propostalavoro @propostalavoro

Per chi sta in alto (e ha, purtroppo, maggior influenza sul governo, vedasi le discussioni sull’articolo 18) la precarietà è la perfezione: è il sistema che permette a tutti di avere un lavoro; è il sistema che le aziende  (Confindustria docet) ritengono I-N-D-I-S-P-E-N-S-A-B-I-L-E per poter competere a livello globale; è il sistema nuovo che sostituirà il vecchio, noioso e ormai inutile articolo 18. Insomma, la flexicurity ci salverà tutti. Peccato che partano dal presupposto sbagliato: flessibilità = precarietà. La prima (cioè la possibilità di cambiare posto di lavoro, in breve tempo, quando se ne ha voglia e quante volte si vuole) è geneticamente incompatibile con la seconda (cioè periodi di lavoro della durata di x mesi intervallati da altrettanti periodi di disoccupazione di x mesi). La prima richiede la necessità, per quanto avventurosi si possa essere, di avere le spalle coperte (un lavoro a tempo indeterminato e ben retribuito) e di un mercato del lavoro rapido e fluido. La seconda si basa sull’incertezza totale: non sai per quanto tempo lavori, non sai per quanto tempo resti disoccupato.

Personalmente, non so se abbia senso investire tempo ed energie in questo progetto, perchè sarebbe come costruire un castello per aria, senza fondamenta. Infatti, la riforma non tiene in nessun conto le peculiarità economiche e sociali del Paese: non è un caso se, ancora oggi, il posto pubblico è un mito inossidabile; se comprare casa e mettere su famiglia resta l’obiettivo fondamentale dei giovani, ancor più del successo personale e della carriera. In una parola, gli italiani vogliono sicurezza e un sistema che non tiene conto di questa verità fondamentale potrebbe produrre effetti perversi, così come è stato per la legge Biagi. Riformare e rinnovare il mercato del lavoro va bene, ma solo se lo si fa con criterio e tenendo conto delle peculiarità del nostro Paese, altrimenti si rischia di fare danni e basta.

E di produrre a raffica storie come questa: “trentun anni, 1800 euro e un tempo indeterminato, ma il mutuo è un miraggio“,un’inchiesta di un famoso quotidiano. Se, oggi, ottenere un mutuo è impossibile per chi ha un posto a tempo indeterminato, quante possibilità ha chi è flessibile o, peggio, precario?

Danilo


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