Mons. Bonazzi chiede altri 20 milioni per le chiese danneggiate dal sisma 2012

Creato il 12 luglio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Che le chiese colpite dal sisma emiliano e mantovano si trovino in queste condizioni è tristissimo, considerato il valore, storico, architettonico e artistico, oltre al legame religioso che la popolazione sente. Entrano in gioco anche altri fattori solo economici: lo sterminato patrimonio della Chiesa, il fatto di tutt’altro genere che la chiesa cattolica è essenzialmente assemblea di credenti. C’è poi il bisogno di tutelare la nostra storia, la straordinaria bellezza di alcune chiese in particolare, la necessità di garantire fondi per le case e le imprese della zona del sisma, una ferita enorme che ancora fa male e dà un forte senso di smarrimento e di dolore. Che fare di questo grande patrimonio immobiliare? La Chiesa cattolica forse dovrà affrontare una scelta. Salvare e riutilizzare le chiese potenziando l’attività caritativa? Molte le domande che si affollano spontaneamente.
A più di un anno dal terremoto del maggio 2012, che ha provocato danni in tutto il nord Italia, in diocesi di Cremona sono ancora diverse le chiese completamente o parzialmente inagibili. «Nel contesto economico attuale risulta difficile trovare i fondi soltanto per poter presentare i progetti», confessa con un certo rammarico mons. Achille Bonazzi, responsabile diocesano per i beni culturali ecclesiastici. Eppure qualche piccolo segnale positivo c’è: come l’imminente avvio dei lavori a Casteldidone e la riapertura della chiesa di Villa Pasquali, pur con ancora la necessità di qualche intervento. Una boccata di ossigeno nelle ultime ore è giunta dalla Regione Lombardia che assegnerà un cospicuo contributo al comprensorio Oglio Po.

Grande scoglio per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza della chiese lesionate dal sisma (quasi una trentina in diocesi, tra l’area cremonese-casalasca e il mantovano) è dunque quello economico. «La risposta ai bisogni, a un anno di distanza dal terremoto, non è stata data completamente per diversi motivi. Il primo è che non ci sono fondi. Finora non sono arrivati né dallo Stato e né dalla Conferenza Episcopale Italiana: nella riunione della CEI dello scorso maggio non si è riusciti ad affrontare il capitolo beni culturali che era tra gli ultimi. Così ancora una volta ci si è dovuti rivolgere alla disponibilità delle singole comunità».

E il problema dei costi non riguarda solo la realizzazione dei lavori, ma anche la stesura dei progetti: tavole di rilievo e stesura della relazione tecnica hanno un costo che a volte è già un primo freno alla partenza del progetto.

È il caso di Persico e Gussola: i progetti per il ripristino della chiesa non sono ancora stati presentati in Soprintendenza. «Altri – precisa mons. Bonazzi – sono stati depositati a marzo (come Cogozzo, Pomponesco). In questo caso non abbiamo ancora ottenuto la risposta di autorizzazione o meno: si stanno concludendo i 120 giorni di tempo che la Soprintendenza ha a disposizione per dare risposta».

Ci sono però chiese per le quali il progetto è stato presentato e l’autorizzazione è già arrivata: come nel caso di Casteldidone, dove i lavori partiranno il prossimo il 22 luglio. In autunno dovrebbe toccare a Pomponesco.

Due realtà per le quali proprio nelle ultime è arrivata la notizia che la Regione Lombardia assegnerà un contributo proveniente dal Fondo di Rotazione 2013 destinato a “sostenere la valorizzazione, la salvaguardia e il recupero della funzionalità dei beni culturali immobili, ricadenti nei territori comunali colpiti dal sisma del maggio 2012 e danneggiati dall’evento tellurico”: circa 1milione 290mila euro la cifra stanziata dal Pirellone per il comprensorio Oglio Po. Di questi 338mila andranno alla parrocchia di Cogozzo, 232mila a quella di Casteldidone e 185mila a quella di Pomponesco.

In alcune chiese, comunque, i lavori sono già stati ultimati. È il caso di Cavallara, Dosolo, Piadena, la chiesa sussidiaria dell’Incoronata a Sabbioneta, la parrocchiale di Scandolara Ravara, quella di Villastrada (per cui sono previsti altri interventi) e quella di Villa Pasquali, riaperta così al pubblico. Cantiere in via di chiusura, inoltre, a Cremona, presso la chiesa di S. Omobono.

Altri edifici, invece, rimangono ancora inagibili (completamente o parzialmente): la chiesa del Carmine a Sabbioneta, quella di Cogozzo, parzialmente Pomponesco e Gussola, Persico, S. Lorenzo Aroldo, Cansero, la Trinità di Castelleone, Corte de’ Frati e Drizzona.

A complicare ulteriormente le cose – sia dal punto di vista economico che per quanto riguarda la stesura del progetto – è il fatto che per legge prevede che nei progetti di interventi di restauro conservativi sia inglobato anche l’intervento finalizzato a minimizzare gli effetti sismici. «Un conto – rileva mons. Bonazzi – è lavorare su una realtà in costruzione oggi e un altro è andare a operare su edifici che hanno qualche centinaia d’anni: è molto più complesso e anche molto più costoso. E tutto questo fa risultare i lavori ancor più gravosi dal punto di vista economico per le singole parrocchie».

Non mancano poi i problemi burocratici: «I fondi messi a disposizione dalla Regione – spiega ancora il sacerdote – sono quelli della Comunità Europea. È emerso il problema: la rendicontazione dei costi va fatto secondo le norme regionali della Lombardia o quella della Comunità europea, che sono molto più ferree? In questo senso siamo ancora una fase di rodaggio».

Intanto i preventivi sono raddoppiati: «Con i tecnici immediatamente dopo il sisma del maggio 2012 avevamo fatto una stima che andava tra gli 8 e i 10 milioni di euro. Però poi prendendo in considerazione i progetti approvati e quelli in via di approvazione, sulla base del computo metrico che caratterizza questi progetti, siccome la stima iniziale di fatto è stata raddoppiata ho ritenuto opportuno dare come ipotesi operativa che i danni del sisma per la diocesi di Cremona veleggiano verso i 20 milioni di euro». Ad oggi le spese sostenute sono state complessivamente di circa 1milione di euro.

Intanto il nord Italia continua a tremare. «Con le scosse dello scorso mese della Lunigiana – rileva mons. Bonazzi – qualche segno è stato avvertito, non solo dalle persone ma anche dalle strutture». E dunque oltre a pensare agli interventi di consolidamento si apre anche il grande capitolo della prevenzione, difficile e costoso per edifici che risentono della storia di centinaia d’anni.

Ma in diocesi c’è anche un’altra chiesa chiusa. «Altro grosso problema in diocesi, non dovuto al sisma, è quello che riguarda la chiesa parrocchiale di Pizzighettone, chiusa da quasi 2 anni e che ha bisogno di un intervento di tipo strutturale decisamente gravoso dal punto di vista economico».

Situazione della chiese danneggiate dal sisma 2012

Chiese in cui i lavori sono già stati effettuati:
- Cavallara (Viadana – MN) – chiesa parrocchiale: caduta stucchi e ampliamento quadro fessurativo
- Dosolo (MN) – chiesa parrocchiale: caduta pinnacoli della facciata e stucchi all’interno e riapertura del quadro fessurativo
- Piadena (CR) – chiesa parrocchiale: distacco di alcuni calcinacci a carico della controfacciata e della – prima campata lato ovest
- Sabbioneta (MN) – chiesa sussidiaria dell’Incoronata: caduta di intonaci e calcinacci dal tiburio
- Scandolara Ravara (CR) – chiesa parrocchiale: ampliamento quadro fessurativo con caduta di calcinacci a carico soprattutto della controfacciata e delle cappelle laterali lato sud
- Villa Pasquali (Sabbioneta – MN) – chiesa parrocchiale: distacco della facciata con apertura e diffuso ampliamento del quadro fessurativo con caduta di laterizi e intonaci decorati. Chiesa riapertta al pubblico, ma con alcuni lavori ancora da ultimare
- Villastrada (Dosolo – MN) – chiesa parrocchiale: riapertura vistosa del quadro fessurativo con cadute diffuse degli stucchi e dell’apparato decorativo (ampliamento del quadro fessurativo delle murature del sottotetto e della facciata della casa parrocchiale, danni stimati per 100.000 euro). Previsti altri interventi

Lavori verso il completamento:
- Cremona – chiesa di S. Omobono: ordinanza dei Vigili del Fuoco in merito alla facciata

Chiese per le quali è previsto l’avvio dei lavori a breve:
- Bosco ex Parmigiano (Gerre de’ Caprioli – CR) – chiesa parrocchiale: apertura nuovo quadro fessurativo e peggioramento di quello esistente. Fondi Conferenza Episcopale Italiana
- Casteldidone (CR) – chiesa parrocchiale: ribaltamento porzione tetto della cupola. Inizio lavori il 22 luglio. Contributi Fondo di rotazione regionale e Conferenza Episcopale Italiana.

Progetti per cui manca ancora l’autorizzazione:
- Cogozzo (Viadana – MN) – chiesa parrocchiale: caduta di statue dalla facciata; dissesto del sagrato; formazione di un nuovo quadro fessurativo rispetto al sisma di gennaio 2012 con caduta di laterizi e intonaci decorati; cedimenti differenziati dei pilastri. Contributo Fondo di rotazione regionale
- Pomponesco (MN) – chiesa parrocchiale: distacco della facciata e apertura di nuove fessurazioni all’interno con caduta di intonaci decorativi e in abside fessura verticale da taglio. Contributi Fondo di rotazione regionale e Conferenza Episcopale Italiana
- Sabbioneta (MN) – chiesa della Beata Vergine del Carmine: ribaltamento della facciata con apertura di nuove fessurazioni per ogni campata e altari laterali; caduta di stucchi e intonaci decorativi

Progetti da presentare:
- Castelleone (CR) – chiesa sussidiaria della Ss. Trinità: ampliamento fessurativo e nuove aperture sulla facciata e lato ovest. Progetto per la messa in sicurezza

Chiese per le quali manca il progetto di recupero:
- Casalmaggiore (CR) – Duomo di Santo Stefano: caduta di calcinacci dalla lanterna sopra la cupola, con dissesto delle colonne della lanterna e delle spalle delle finestre con caduta di intonaci e laterizi; alcuni capitelli in arenaria sono staccati dalle colonne in laterizio sottostante. Bocciato il primo progetto presentato
- Casanova d’Offredi (Cà d’Andrea – CR) – chiesa di San Bartolomeo: accentuazione delle fessurazioni
- Cà d’Andrea (CR) – chiesa parrocchiale: accentuazione delle fessurazioni
- Corte de’ Frati (CR) – chiesa parrocchiale: cedimento lato torre campanaria
- Corte de’ Frati (CR) – chiesa di Aspice: caduta laterizi dalle volte
- Cremona – chiesa parrocchiale del Boschetto : nuova fessura nell’arco del presbiterio, lato sinistro
- Gussola (CR) – chiesa parrocchiale: ribaltamento facciata lato ovest e quadro fessurativo nella cappella del fonte battesimale
- Motta Baluffi – chiesa parrocchiale (CR): distacco porzione cornice medaglione e peggioramento del quadro fessurativo
- Persico (Persico Dosimo – CR) – chiesa parrocchiale: peggioramento quadro fessurativo soprattutto a carico della controfacciata e delle navate laterali
- Stagno Lombardo (CR) – chiesa parrocchiale: comparsa alcune fessurazioni all’interno; fessurazioni a carico dell’arco del presbiterio e della prima lesena lato nord

Altre situazioni:
- Cremona – S. Sigismondo (CR): nuove fessure a carico del lato sud. Con fondi della Conferenza Episcopale Italiana si metterà mano al restauro del campanile e in tale occasione si interverrà sul quadro fessurativo
- S. Lorenzo Aroldo (CR): si installerà un sistema di monitoraggio
- Drizzona (CR): messa in sicurezza delle volte del presbiterio
- Banzuolo (Pomponesco – MN): non è previsto alcun intervento essendo chiesa sussidiaria


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