Era da un po’ che un videogioco horror in prima persona non riusciva a metterci tensione. Dopo il primo Amnesia, sia lo stesso seguito che tutti gli altri titoli simili hanno iniziato a puntare sui jumpscare situati in certi punti della mappa, anche piuttosto prevedibili, per tentare di spaventare il giocatore, puntando quindi sullo spavento istantaneo che sulla continua paura dovuta alla tensione che un videogioco horror dovrebbe invece proporre, aspetti che per di più rendono la rigiocabilità praticamente nulla visto che, una volta completato, si sa quello che ci aspetta. Il giovane team Junkfish di tutta risposta ci propone, in Accesso Anticipato su Steam, il loro Monstrum che abbiamo provato, a scapito della salute del nostro cuore, per voi.
Come al solito ci risvegliamo in un luogo sconosciuto senza sapere perché o cosa sia successo, avendo a disposizione solo una torcia dalla carica limitata. In breve scopriremo di trovarci a bordo di una nave di grandi dimensioni generata in maniera casuale. Questo è l’aspetto più interessante di Monstrum, ogni partita infatti, sia per la morte del personaggio che per aver completato l’obiettivo finale, non durerà mai a lungo. Non è presente nessun sistema di salvataggio e morire corrisponde a dover ricominciare tutto da capo. Grazie al sistema procedurale di creazione della nave, iniziamo in ambienti dalla planimetria ogni volta differente con stanze, oggetti e nemici posizionati in maniera del tutto casuale, anche se la nave è sempre divisa in quattro zone principali predefinite – una quinta verrà aggiunta prima della release finale -, più ovviamente i ponti esterni. Al momento gli ambienti interni riescono a rendere la sensazione di trovarci veramente a bordo di una nave per il trasporto merci, con cabine dell’equipaggio, plancia di comando e stiva che danno una dimensione finale già completa e accettabile, pur considerando che non si tratta della versione finale del gioco, anche se una maggiore differenziazione casuale dei corridoi e delle stanze aiuterebbe a rendere l’ambiente di gioco, che comunque rimane volutamente piccolo e quindi oppressivo, meno ripetitivo, soprattutto dopo diverse ore.
Lo scopo del gioco, per quanto banale possa sembrare, è trovare un modo per abbandonare la nave in cui ci troviamo, è possibile anche trovare dei fogli sparsi in giro che svelano i retroscena della nostra avventura, ma sono totalmente facoltativi in quanto il nostro obiettivo principale è proprio la nostra salvezza. Gli sviluppatori hanno reso possibili diversi modi per riuscire in tale impresa. Senza svelarvi nulla, sappiate che al momento si contano tre diverse vie di fuga, ma ovviamente, per poterle sfruttare dobbiamo prima girare per la nave alla ricerca di determinati oggetti sparsi qua e là, ed è qui che le cose si complicano. Oltre a non avere idea di dove si possano trovare questi oggetti costringendoci quindi a dover esplorare ogni ponte e stanza, che per di più a volte saranno chiuse se prima non mettiamo un nuovo fusibile nel quadro elettrico che permette l’apertura della porta, ad aumentare la tensione ci penseranno i mostri che popolano questo vascello fantasma senz’anima viva a bordo. Al momento esistono solo due tipologie di mostri – ma in futuro diventeranno tre – e anch’essi compariranno in maniera del tutto casuale. I primi, sono grossi, emanano una luce rossa dal volto e pattugliano le aree a seconda del rumore che produciamo, ma se ci nascondiamo dentro un armadietto, sotto un tavolo o letto oppure dentro una cassa, avranno difficoltà a trovarci, mentre i secondi tendono a rimanere nascosti dietro gli angoli, grazie al loro aspetto più minuto e semi trasparente che li rende molto più difficili da individuare e aspettano semplicemente che il nostro alter-ego finisca davanti a loro per poterlo uccidere. Quando veniamo individuati l’unico modo di sopravvivere è scappare e raggiungere un nascondiglio appena usciamo fuori dal loro campo visivo. In Monstrum bisogna fare attenzione a non fare rumore: non bisogna correre quando non serve e fare molta attenzione all’ambiente circostante, poiché alcune zone del pavimento sono rovinate e se ci passiamo sopra mentre corriamo il nostro personaggio inciamperà e cadrà per terra, dobbiamo inoltre fare attenzione ai tubi rotti perché essere colpiti da un getto vapore porterà alla morte istantanea, inoltre in alcune aree della nave son presenti dei sensori di movimento che, se non stiamo attenti e veniamo rilevati, attiveranno l’allarme che comincerà a suonare e farà correre tutti i mostri verso la nostra posizione. Tuttavia è possibile sfruttare il rumore anche per distrarre i mostri, non mancheranno infatti oggetti da raccogliere che possono essere lanciati, il cui fracasso attirerà l’attenzione dei nemici, oppure possiamo attivare un allarme prima di allontanarci da una certa zona della nave per essere sicuri che i nemici si spostino lì.
L’ambiente claustrofobico, l’assenza di luce in gran parte della nave assieme alla presenza dei mostri che ci possono uccidere in un sol colpo, fanno sì che la tensione sia continua anche grazie ad un livello tecnico ottimo fin da ora. I modelli tridimensionali dell’ambiente sono di ottima fattura e le texture pulite e abbastanza definite, oltre all’illuminazione del gioco che ci regala delle aree buie, illuminate solo dalla nostra torcia e qualche luce d’emergenza che a volte produce anche un continuo sfarfallio e che assieme al non sapere mai cosa ci aspetta dietro l’angolo, soprattutto grazie all’intelligente sistema di generazione procedurale dell’area di gioco e di posizionamento casuale dei nemici e trabocchetti fanno ben sperare sul futuro di Monstrum, poiché gli sviluppatori hanno tutto il tempo per poter ampliare l’esperienza di gioco attraverso l’aggiunta di nuovi modi per scappare dalla nave, oggetti e ambientazioni, proprio perché partono da delle basi solide fin da ora.