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Montagne russe

Creato il 12 settembre 2011 da Andreapomella

Montagne russeIl lunapark è immenso, ettari ed ettari di terra ai piedi delle montagne. C’è una torre cilindrica su cui scorre un anello di sedili, l’anello arriva al massimo dell’altezza, poi viene scaraventato giù con una forza nauseante. Le persone che hanno pagato un regolare biglietto per essere incatenate ai sedili e precipitate verso il basso, oltre la forza di gravità, emettono urla disumane. C’è qualcosa di misterioso nel piacere che sembrano provare mentre fingono di partecipare a una strage. È mezzogiorno e mezza di un sabato equatoriale. Il sole picchia in verticale, e io sono in piedi nell’unico punto all’ombra nell’immenso parcheggio di un centro commerciale e guardo lo spettacolo della finta morte. Ci sono cose che spiegano la contemporaneità meglio di altre. Accanto alla torre i binari delle montagne russe disegnano arabeschi nel cielo. Anche da lì arrivano grida di qualcosa che sta esattamente a metà tra il divertimento più sfrenato e il terrore. Non ho mai fatto un giro sulle montagne russe in vita mia. Da ragazzino (sarà stato per via della propaganda in tempi di guerra fredda) mi faceva paura solo il nome. Rifletto per un po’. Dal mio punto di osservazione immagino che arriveranno a produrre giostre sempre più sofisticate che simulano incidenti stradali terrificanti, o disastri aerei, o terremoti. O forse l’hanno fatto già ed io non sono sufficientemente aggiornato. Le persone che attraversano il parcheggio non fanno che voltarsi verso il lunapark, sorridono, hanno occhi brillanti e ghigni smaniosi. Arrivo alla conclusione che si tratta di una forma ammessa di perversione. Ho perso molte occasioni nella vita, alcune senza rimpianti.


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