Qui ci vuole il commissario Montalbano per capirci qualcosa. Ieri mattina esce sul sito della lista Tsipras un comunicato, ora scomparso, che annunciava le candidature per le europee: Camilleri, Spinelli, Ovadia e Prosperi. Insomma gli stessi animatori della lista di sinistra di cui una liberal democratica dichiarata, un anziano professore di idee sconosciute, ma probabilmente abbastanza lontane dalla gauche, un uomo di teatro e uno scrittore novantenne.
Probabilmente la rosa non ha ricevuto le entusiastiche accoglienze sperate tanto che nella tarda mattinata sull’Huffington post compare una lettera a firma Camilleri, Spinelli, Ovadia in cui i tre confessano di essere candidati bandiera e che in caso di elezione lasceranno il posto ad altri. In realtà è un rimedio peggiore del buco perché in sostanza si ricorre orgogliosamente e a cielo aperto uno dei trucchi più mefitici del berlusconismo.
Passano alcune ore e alle cinque arriva un avviso da Micromega, per conto della lista Tsipras in cui si dice che “La notizia della candidatura di Andrea Camilleri è destituita al momento di fondamento ed è stata infatti tolta dal sito. La definizione della lista è ancora in fieri”. Se questa doveva essere un’operazione limpida qualcosa dev’essere andato storto, ma di brutto. Mi chiedo come si faccia a sputtanare in questo modo una persona corretta come Camilleri, facendolo apparire prima come candidato sinceramente inadatto – per età e solo per quella sia chiaro – alle fatiche della rappresentanza europea, spingendolo poi a dichiararsi puro candidato di bandiera e infine negando la sua candidatura.
Cosa sta avvenendo dentro le viscere della lista? Forse Camilleri stesso si è tirato indietro a causa di condizioni poco chiare? E quali? Guarda caso lo scrittore è l’unico dei firmatari della lista che abbia espresso convinzioni radicali riguardo all’Europa e lo ha fatto in un intervista a un giornalista greco: “C’è bisogno di una radicale revisione di tutti gli accordi europei. Una revisione che non può basarsi solamente e ancora una volta sui libri di contabilità. I ragionieri distruggono l’Europa Dobbiamo fermarli. Perché i libri dei contabili parlano solo di un dare e avere. Non ci sono altre voci. Manca la voce: società. L’Europa non può continuare a vivere ricattata solo dal valore dell’euro. L’Europa deve condividere gli stessi ideali per essere unita. Ideali a cui deve partecipare la stragrande maggioranza dei suoi cittadini”.
Qualcuno tra gli altri candidati o tra gli organizzatori ha considerato troppo forti le sue parole? Forse troppo impegnative anche a causa della messa in causa dell’euro? O è stato lo stesso Tsipras che per avere la possibilità di diventare il premier della Grecia deve tenere bassi i toni soprattutto sulla moneta unica? O si è pensato che un candidato come Camilleri avrebbe corso il rischio di pescare qualche voto anche al di là del cerchio magico rischiando di farne perdere il controllo a chi tira le redini? E’ un vero casino, come direbbe Montalbano: i candidati ufficialmente dovevano essere scelti dalla base, c’era un sito a cui proporre nomi sia pure nel’arco di pochi giorni. Magari era tutto un po’ finto, ma in ogni caso non si capisce come si siano potuti inanellare tanti errori nell’arco di poche ore. Che ne dite, non sarebbe l’ora di fare tanticchia di luce?