Monte Castelberto

Creato il 13 aprile 2015 da Cipputi
Ciaspolata di primavera tra le ampie praterie pianeggianti dell'alta Lessinia, in un paesaggio di malghe, sole e pietra rosa.

Dal margine settentrionale dell'altipiano si gode di un panorama circolare completamente aperto sui quattro lati. Qui una inquadratura verso occidente, con al centro la lunga catena del Monte Baldo. Sulla sinistra si inravvedono la pianura veronese e uno spicchio di Lago di Garda, con le gibbosità erbose del Corno d'Aquilio in primo piano. Sulla destra primeggia il Monte Altissimo di Nago con la propaggine del basso Monte Vignole. Le vette innevate sullo sfondo si estendono dai monti dell'Adamello alle Dolomiti di Brenta.

Dal Castelberto verso la Val d'Adige. L'omonimo rifugio è stato costruito sui resti
di una casermetta miltare della prima guerra mondiale e si trova proprio sulla pia-
noro sommitale. E' stato realizzato con cura e attenzione usando pietra chiara
della Lessinia, con buon senso e aderenza alle forme e tecniche costruttive tradi-
zionali (l'interno, invece, scimmiotta le stubi tirolesi).
Vedi altre foto in Picasa Web Album.

L'arioso paesaggio della Lessinia è fatto di grandi pascoli ondulati e malghe tutte in pietra poggiate su un suolo carsico dove il legno è raro e l'acqua un bene prezioso.

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Qui i pochi alberi esistenti si riuniscono a ciuffi attorno ai massi affioranti che trattengono nelle loro ombre l'umidità.
Tutti i manuffatti sono di pietra, i lastroni di calcare lavorati a mano sostituiscono il legno e il mattone in tutti gli usi, sono utilizzati fin dai tempi più antichi perfino come forma di recinzione. Terre alte aspre e povere, che sembrano scivolare lentamente verso sulla pianura veronese e non fanno parte del mondo alpino più conosciuto. Abitate da genti povere che le contendevano alla miseria, discendenti dagli antichi Cimbri, ma meno fortunati dei loro parenti dell'altipiano d'Asiago.Il rifugio è interamente nuovo ma è stato costruito nel rispetto delle forme antiche, usando i lastroni della pietra locale ed è a mio avviso un buon esempio di regionalismo architettonico.La nuova costruzione è dotata di
una pala eolica, una serie di pannelli solari distribuiti sul tetto e un tradizionale generatore a scoppio.
Quote e dislivelli:
Quota di partenza/arrivo: m 1.380 (parcheggio)
Quota massima raggiunta: m 1.760 (Rifugio Castelberto)
Dislivello assoluto: m 380
Dislivello cumulativo in salita: m 433
Dislivello cumulativo in discesa: m 433
Lunghezza con altitudini: km 13,22
Tempo totale netto: ore 4:15 AR
Difficoltà: E

Descrizione del percorso:
dal parcheggio (m 1.380) si taglia a piacere verso N-E dirigendo per Malga Fittanze e proseguendo diritti fino ad incrociare la strada ex-militare che porta a Malga Lessinia (m 1.617) da dove si prosegue in direzione Nord avendo cura di rimanere sulla traccia appositamente battuta per i pedoni e distinta dalla pista da fondo. Il rifugio è a quota 1.760 e si raggiunge senza difficoltà alcuna.
Come arrivare: si lascia l'auto al PassoFittanze della Sega. Chi proviene dal Trentinoabbandona la statale del Brennero dopo Ala prendendo sulla sinistra la strada asfaltata chiamata "sega di Ala" che sale sull'Altipiano con numerosi tornanti e raggiunge Passo Fittanze (parcheggio).

Annotazione etica: il rifugio non ha rilasciato ricevuta fiscale.

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