Magia e mistero avvolgono tanti luoghi d’Italia. Uno tra tutti è il Monte Musinè in Val di Susa. Il Monte Musinè sorge proprio in uno dei cateti di quel particolare triangolo che esiste tra Torino, Lione e Praga.
Torino, si sa, è la città dell’occulto e della magia ma a quanto pare non troppo lontano dalla bella Torino sorge il Monte Musinè, è una montagna delle Alpi Graie alta 1.150 m s.l.m, il Monte Musinè sorge alle porte della Val di Susa nei paraggi di Caselette, Almese e Val della Torre e dista in linea d’aria massimo 25 km da Torino. Il Monte Musinè, noto anche come montagna degli asinelli è da sempre circondato da un particolare alone di mistero, tanti sono i miti locali e non di ogni tipo. Qui tante sono le leggende legate alla stregoneria ma anche sopratutto storie di ufo ed alieni, dalla vetta del Monte Musinè infatti si possono ben vedere tante costellazioni. Alcune leggende, forse tra le più antiche e misteriose narrano che proprio in questa zona apparvero a Costantino la croce fiammeggiante e la scritta “In Hoc Signo Vinces”, segni che convinsero l’imperatore a convertirsi al Cristianesimo.
I ”Campi Taurinati”, sembrerebbero coincidere con la zona pianeggiante di Grugliasco e Rivoli che separa Torino proprio dal massiccio del Musinè. Non solo antiche leggende ma anche strani fatti molto più moderni sono ambientati sul Monte Musinè, per esempio sul monte nel 1973 è apparsa un’effigge con scritte tali parole: “Qui è l’Una Antenna dei Sette Punti Elettrodinamici, e, che dal proprio nucleo incandescente vivo la Terra tutta respira emette vita. Qui operano le Astrali Entità che furono: Hatsheptut, Echnaton, Gesù il Cristo, Abramo, Confucio,Maometto, Buddha, Ghandi, Martin Luther King, Francesco d’Assisi, e anche Tu, se vuoi, alla fratellanza costruttiva tra tutti i Popoli. Pensaci intensamente, 3 minuti: Pensiero è Costruzione”.
Insomma tanto altro ancora si narra intorno a questo bel monte valsusino, in origine era un vulcano, spento da millenni ma certamente ancora molto magnetico in tutti i sensi.
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Qui, sul Monte Musinè, si può persino sciare e per gli appassionati di geologia molti sono i passaggi da esplorare, ed è qui tra queste valli che addirittura veniva ambientato e girato il Nome della Rosa, ma non solo, pare ci siano prove di presenze di Ufo. Nel 1996, il 3 marzo o due escursionisti videro un oggetto luminoso dalla forma circolare e con i riflessi giallo-verdi, svolazzante in cielo per oltre un quarto d’ora. L’oggetto – presentava due grosse calotte trasparenti attraverso le quali si intravedevano muoversi sagome apparentemente umanoidi.
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