C'è un equivoco che dovrebbe essere chiarito: dicono che Monti sia liberista.
Per essere liberista Monti dovrebbe mettere in agenda la tutela della concorrenza che è totalmente assente nei nostri mercati: barriere all'ingresso altissime per cominciare un'attività economica, mercato del lavoro in mano ai datori di lavoro (altro che incontro tra domanda e offerta! Perché, ad esempio, negli annunci di lavoro in Italia non si inserisce l'obbligo di specificare il tipo di contratto e lo stipendio, come avviene in UE e in UK?), offerte di mercato nebulose per confondere i consumatori, trust evidentissimi (compagnie petrolifere, banche, assicurazioni, operatori telefonici,...), aiuti di stato alle imprese che continuano a togliere soldi ai cittadini due volte, sia in fase di elargizione del, sussidio che in fase sanzionatoria (abbiamo centinaia di procedure di infrazione aperte davanti alla UE, perché ovviamente gli aiuti di Stato sono vietati; tra questi ricordo che l'esonero dell'ICI-IMU alle attività economiche della Chiesa ci costerà oltre al danno, anche la beffa di una sanzione dalla UE, così come gli aiuti dati alle imprese che gravitano intorno al cavaliere). Dovrebbe liberalizzare le professioni (notai, farmacisti, avvocati, ...). Insomma le "lenzuolate" di Bersani nel governo Prodi erano molto poco "comuniste" e molto più liberiste dei provvedimenti di Monti. E ne avremmo quasi nostalgia. Dunque finiamola col dire che Monti è liberista. Monti è esponente di una destra lobbista. Non prendiamocela col liberismo, chè quello vero non lo abbiamo mai visto nè sentito, prendiamocela col lobbismo, col corporativismo. E auguriamoci che viri verso un liberismo vero. Se proprio quello deve essere.