Finisce così il bienno folle del Professore. Chiamato a furor di popolo da Napolitano per ‘salvare’ il Paese, lo ha massacrato di tasse, tagli e riforme ammazza-welfare. Nel momento in cui, per avare chance di riconferma, gli si chiedeva di farsi da parte, egli ha deciso di candidarsi in prima persona, causando una crisi di identità nel PD e probabilmente, grazie alla strategia suicida di Bersani, ha spinto migliaia di elettori di centrosinistra a preferire Grillo. Le gestione del suo movimento dal post-elezioni ad oggi è stata pessima. Le dimissioni confermano quanto fosse inadatto a ruoli di leadership.