Giorno 8.
Siamo ormai arrivati a metà del nostro viaggio ed è giunto il momento di uscire dai confini statunitensi e di entrare in Canada. Prima però decidiamo di fermarci a visitare la vicina Salem, città famosa per la sfrenata caccia alle streghe del 1692 e soprattutto per il celebre romanzo scritto da Stephen King, “Le notti di Salem”. La città in realtà non offre molto, sembra tutto creato appositamente per spennare i pochi visitatori che girano per la cittadina. Dopo una breve passeggiata tra le vie della città decidiamo di rimetterci in viaggio, il Canada ci aspetta!!!
L’ungo la strada il panorama cambia decisamente aspetto, abbandoniamo il piatto e un po’ grigio orizzonte che ci ha accompagnati fin ora e entriamo in una immensa distesa di alberi e piccole cittadine dimenticate da dio. Una volta oltrepassato il confine il paesaggio viene ridisegnato nuovamente, sterminati campi di gran turco e grano si perdono a vista d’occhio.
Arrivati a Montreal nel tardo pomeriggio troviamo quasi subito il motel che fa per noi e senza troppe storie decidiamo subito di prenderlo. Una scelta non felicissima, infatti nel motel si paga tutto, ne la colazione e ne il parcheggio sono inclusi. Poco male visto che la zona è ottima, a due passi dal centro.
Dopo un rapidissimo giro della zona turistica decidiamo di andare a rifocillarci e poi scappare al motel.
Giorno 9.
Le aspettative che avevamo di Montreal erano molte ma ben presto svaniscono, almeno per me. Decidiamo di dividerci in quanto i nostri compagni di viaggio erano interessati a vedere il percorso di F1 che si trova in una piccola isoletta.
Nel pomeriggio ci ricongiungiamo con gli altri e decidiamo di andare a visitare il parco della città, il parco di Mont-Royal che è situato nel cuore della città su una collina alta 761 piedi. Questo credo sia l’unica cosa che mi ha colpito, il parco è immenso e davvero bello. Un percorso tra gli alberi del parco ci porta in una splendida terrazza da dove è possibile ammirare tutta la città, e lungo i pendii della collina molte coppie erano sedute a godersi il tramonto mentre sorseggiavano un calice di vino.
Purtroppo per questioni di tempo non abbiamo potuto visitare l’oratorio di San Giuseppe e il parco Olimpico che erano troppo distanti e le nostre povere gambe chiedevano pietà. Decidiamo quindi di cenare e poi correre tutti al motel!